FIRENZE – Nessuno si salva da solo”. Perché il sangue è lo stesso per tutte le persone e non ha colore.
Con una donazione simbolica dal mattino ieri, giovedì 12 giugno, hanno raccolto l’invito alla solidarietà, alla presenza della direzione dell’ospedale Meyer, l’imam di Firenze Izzeddin Elzir, il Rabbino Capo di Firenze Gadi Piperno e l’Abate di San Miniato al Monte don Bernardo Gianni.
A pochi giorni dalla Giornata Mondiale della Donazione di Sangue, nell’ambito delle iniziative sul territorio, DonatoriNati ha proposto la condivisione dell’idea di solidarietà che trova nella religione il senso di comunità e di aiuto.
In uno scenario oltremodo complicato, il messaggio che nasce da un atto concreto come la donazione di sangue si unisce alla pace e alla fratellanza.
Le tre principali religioni monoteiste pur con tutte le differenze vedono nel dono del sangue un gesto solidale che salva la vita.
Il sangue è un elemento simbolico profondo e antichissimo nelle tradizioni di tutte e tre le religioni.
“Una goccia di sangue – afferma Pierluciano Mennonna, presidente DonatoriNati Toscana – ci ricorda che ognuno di noi ha bisogno dell’altro”.
“La mission di DonatoriNati – ricorda – rispecchia l’esserci sempre di polizia e vigili del fuoco uniti per divulgare la cultura della donazione di sangue”.
“I nostri giovani – conclude Mennonna – hanno bisogno di esempi e queste iniziative aiutano le future generazioni per riappropriarsi dei valori fondanti della società”.
A margine dell’iniziativa, DonatoriNati e AOU Meyer IRCCS hanno rinnovato la Convenzione per il prossimo triennio, grazie alla quale l’associazione è un punto di riferimento per la raccolta di sangue su tutto il territorio regionale.
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