GREVE IN CHIANTI – In occasione della Festa dell’Albero, prevista per il 21 e 22 novembre, i consiglieri comunali di centrodestra a Greve in Chianti (Per il Cambiamento), Roberto Abate e Andrea Cuscito, evidenziano con forza “l’incoerenza e l’ipocrisia di chi predica il rispetto per l’ambiente ma agisce in modo diametralmente opposto”.
“Come può l’amministrazione parlare di “green” e di tutela del territorio – domandano – quando da anni ignora le vere emergenze ambientali? Cosa è stato fatto per riqualificare gli ecomostri che deturpano il nostro paesaggio?”.
“Basti pensare – sottolineano – all’ex Alma o alla lottizzazione ex Casalone. Si continua a permettere l’abbattimento di alberi per far posto a progetti e promuovere una cementificazione selvaggia, basti pensare all’area eventi a Strada in Chianti, trasformata in un ennesimo esempio di urbanizzazione forzata (discutibile la posizione e a quelle condizioni)”.
“O al piano attuativo PA.03 – incalzano – che prevede la costruzione di una nuova zona residenziale proprio a scapito di spazi verdi preziosi in un area anche ad elevato rischio idrogeologico. Un progetto contro cui i cittadini si sono mobilitati con forza, depositando una raccolta firme in cui chiedono la convocazione di un consiglio straordinario aperto e che testimonia la contrarietà diffusa. Eppure, l’amministrazione va avanti imperterrita”.
“A ciò – riprendono Abate e Cuscito – si aggiungono i numerosi permessi concessi negli anni per edificare lungo il fiume Greve. Tali concessioni, rilasciate in punti critici sottoposti a vincoli paesaggistici e idrogeologici, hanno contribuito ad aggravare i pericoli di alluvioni, come dimostrato dalle esondazioni recenti e storiche che hanno causato danni a residenti e attività artigianali”.
“I cittadini – ricordano i due consiglieri comunali di opposizione – hanno più volte denunciato questa mancanza di controllo, con lettere aperte che evidenziano come le costruzioni ostacolino il deflusso naturale delle acque, amplificando i rischi per la comunità”.
“Questa Festa dell’Albero – concludono – non è altro che una foglia di fico per coprire anni di politiche anti-ambientali. Chiediamo un cambio di rotta immediato: stop alla cementificazione, riqualificazione degli ecomostri, revoca di permessi rischiosi lungo il fiume Greve e ascolto reale delle istanze dei cittadini. Solo così potremo parlare di un vero rispetto per il nostro territorio, patrimonio unico del Chianti”.
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