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martedì 13 Maggio 2025
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    Il calendario 2021 dello Spi Cgil a sostegno dei lavoratori della Buzzi Unicem in lotta per il lavoro

    Si può passare, salutare i lavoratori, acquistare il calendario a sostegno della loro lotta. E per avere in casa un qualcosa che ci ricordi sempre che siamo tutti sotto lo stesso cielo

    PASSO DEI PECORAI (GREVE IN CHIANTI) – Da ieri mattina, presso il presidio davanti al cementificio al Passo dei Pecorai, è disponibile il calendario 2021 dei lavoratori della Buzzi Unicem.

    Pensato, realizzato e stampato dallo Spi Cgil, raccoglie gli scatti fotografici che raccontano la storia del cementificio del Passo dei Pecorai, e tutti questi anni (compresi gli ultimi mesi) di lotta per la dignitĂ  e la tutela del posto di lavoro.

    La storia di questi ultimi mesi di battaglia, con un presidio permanente davanti all’ingresso di quello che da oltre un secolo è luogo di fatica quotidiana per tanti lavoratori del nostro territorio.

    Nella nuova collocazione, non piĂą lungo la provinciale, ha trovato posto anche una cucina economica a legna, regalata da un residente della zona. Aiuta a mantenere la tenda al caldo e, in un certo senso, ricorda anche da dove veniamo.

    E’ solo uno dei tanti segni di affetto e solidarietĂ  che hanno raccolto lungo la strada (e mai come in questo caso è corretto dire così) questi lavoratori.

    A consegnare il calendario al presidio ieri mattina c’erano i rappresentanti dello Spi Cgil chiantigiano, assieme alle sigle sindacali che stanno seguendo la vertenza.

    E i sindaci: di Greve in Chianti (Paolo Sottani); di San Casciano (Roberto Ciappi); di Barberino Tavarnelle (David Baroncelli).

    Si può passare, salutare i lavoratori, acquistare il calendario a sostegno della loro lotta. E per avere in casa un qualcosa che ci ricordi sempre che siamo tutti sotto lo stesso cielo.

    Il calendario è consegnato. Il gruppo si scioglie. Sullo sfondo le luci e le torri del cementificio.

    Davanti il grande piazzale, dove una volta c’erano quasi cento Tir pronti a partire per ogni parte d’Italia (e non solo). Oggi ne restano sì e no un paio.

    “Uno – ci spiegano i lavoratori – è di un autotrasportatore che vive nell’aretino. Viene ogni mattina per metterlo in moto, tenerlo a posto, sotto controllo. E aspettare, anche per ore, la chiamata per un trasporto da fare”.

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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