STRADA (GREVE IN CHIANTI) – “Come gruppo consiliare Per il Cambiamento esprimiamo forte preoccupazione e sconcerto per quanto accaduto recentemente all’interno della scuola primaria “Bucciolini” di Strada in Chianti, dove – secondo segnalazioni ricevute – sono state affisse su una vetrata barchette di carta con i colori della Palestina. E la scritta: Anche io sono Global Sumud Flottilla”.
Lo affermano i consiglieri comunali del gruppo di centrodestra, i consiglieri (della Lega) Roberto Abate e Andrea Cuscito.
“Riteniamo questo episodio grave e inaccettabile – aggiungono – le scuole devono essere luoghi neutri, dedicati esclusivamente all’istruzione e alla crescita dei bambini, non spazi di propaganda politica o ideologica. È ancor più preoccupante che ciò sia avvenuto in un edificio che ha ospitato un seggio elettorale durante le recenti elezioni regionali”.
“È evidente come una certa parte politica – riprendono – la sinistra, continui a strumentalizzare ideologicamente il tema del conflitto israelo-palestinese, veicolando messaggi semplificati e faziosi perfino all’interno delle scuole”.
“Noi crediamo che la pace si costruisca con fatti concreti, non con slogan – dicono ancora Abate e Cuscito – Lo ha dimostrato, con pragmatismo, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, i Paesi arabi democratici, Papa Leone e il nostro Governo centrale che non ha mai ceduto a lasciare uno stato palestinese nelle mani dei terroristi”.
“Favorendo accordi reali – rilanciano – come il rilascio di ostaggi e ponendo le basi per il disarmo del gruppo terroristico Hamas, affinché Gaza e i cittadini palestinesi possano tornare a vivere in pace, sicurezza e dialogo con Israele. Questo è l’unico percorso credibile: isolare il terrorismo e creare le condizioni per la convivenza pacifica”.
“Allo stesso modo – dicono ancora – il nostro Governo ha scelto un approccio serio e responsabile, aviolanciando tonnellate di aiuti umanitari, curando feriti e accogliendo rifugiati, senza mai cadere nella retorica ideologica che, invece, la sinistra cerca di imporre anche nei luoghi scolastici”.
“Chiediamo al sindaco di Greve in Chianti e all’amministrazione comunale di fare chiarezza su quanto accaduto – puntualizzano – assumersi le proprie responsabilità e garantire che nessun messaggio politico o ideologico entri nelle scuole del nostro territorio”.
“La scuola non è un palcoscenico per battaglie politiche – concludono – è un luogo di formazione, istruzione e rispetto”.
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