CHIESANUOVA (SAN CASCIANO) – Un brutto incontro quello fatto ieri, mercoledì 20 maggio, intorno alla mezzanotte da un giovane di Chiesanuova.
Tornando a casa da Spedaletto con il suo scooter su via di Faltignano, all’altezza di Torre Bianca, l’attraversamento improvviso di un cinghiale ha causato al giovane, M.L. ,un brutto incidente. Per fortuna senza conseguenze gravi dal punto di vista fisico.
Il suo racconto al Gazzettino del Chianti, ancora scosso dall’accaduto, vuol mettere in guardia quanti transitano di sera su quel tratto di strada, da tempo diventato pericoloso proprio per l’attraversamento dei cinghiali.
“Ne avevo già visto uno sul ciglio della strada – racconta il giovane – all’andata, intorno alle 21.30, più o meno nei pressi del cimitero di Faltignano”.
“Così quando sono ritornato verso casa – continua – sono stato parecchio attento, procedendo a velocità moderata, per paura di incontrarne un altro”.
Il destino ha voluto invece che il giovane si imbattesse in un altro ungulato. Perché all’altezza di Torre Bianca, sul suo senso di marcia, dal campo è uscito di corsa un cinghiale, per fortuna di piccola taglia, che gli ha ostruito la strada.
“Non l’ho visto nemmeno arrivare ed ho provato a frenare – dice il giovane – ma il cinghiale mi ha fatto da muro ed io mi sono ritrovato catapultato a qualche metro di distanza, sul ciglio della strada, mentre il mio motorino volava letteralmente nel campo”.

“Sono stato qualche minuto stordito – ripercorre quei momenti – straiato a terra per capire se avevo qualcosa di rotto. E mi sono accorto che nell’impatto avevo perso il cellulare; non sapevo quindi come avvertire la mia famiglia”.
“Poi mi sono alzato – dice ancora – e ho visto il cinghiale morto ed il mio motorino semidistrutto. A quel punto ho provato a fermare qualche auto di passaggio. Ma niente, tutti tiravano a dritto”.
Finalmente una coppia di fidanzati a bordo di una Fiat Panda bianca si è fermata. E grazie a loro è riuscito a trovare il cellulare per avvertire i genitori, ancora svegli ad aspettarlo.
“Sono rimasto colpito dalla loro gentilezza – conclude M.L. – nel riaccompagnarmi addirittura a casa, e per questo li ringrazio davvero. Alla fine è andata bene ma mi preme consigliare tutti, in particolare i motociclisti. State molto attenti, perché se fosse stato un grosso cinghiale forse non sarei qui a raccontare”.
Stamani mattina il ciclomotore è stato recuperato grazie all’intervento di Simone Meucci, titolare della motofficina a San Casciano: alle 8, quando è andato a prenderlo, del cinghiale non c’era più traccia… .
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