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domenica 15 Giugno 2025
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    San Casciano, la chiusura della “Magoncina” è la storia che se ne va: il saluto di due commercianti del centro

    Grazia Bartoli (del negozio di abbigliamento di fronte) e Annalisa Lazzeri (del "Soffietto") rendono omaggio a chi ha tirato su il bandone per quasi 90 anni

    SAN CASCIANO – La serranda è abbassata al civico 12 di via Morrocchesi, via “del Prato” per i sancascianesi. La strada che dal cuore del centro storico, dall’Orologio di piazza Pierozzi, porta verso la chiesa della Misericordia.

    E’ scomparso anche quel foglietto che, a sorpresa, annunciava la chiusura di un negozio che ha fatto parte per quasi 90 anni del tessuto commerciale sancascianese: il nome è quello conosciuto da tutti, la “Magoncina”.

    Forse il titolare Anselmo Pippucci (insieme alla sorella Paola), è rimasto sorpreso dalla reazione dei sancascianesi alla notizia della chiusura. Arrivata improvvisa in questo inizio di gennaio 2025.

    E quel foglietto con su scritto “Chiuso per cessata attività”, che fino a stamani mattina informava del perché il bandone fosse abbassato, non c’è più. 

    Del resto in questa bottega la riservatezza, le voci sussurrate, le mani che in silenzio vanno a colpo sicuro alla ricerca dei prodotti, sono state da sempre una caratteristica unica e riconoscibile.

    Dall’iniziale ferramenta all’attuale negozio di articoli vari: prodotti per la pulizia della casa, l’igiene personale. Ma anche tanto altro: uno di quei luoghi, insomma, in cui puoi trovare davvero di tutto (o quasi).

    Un punto di riferimento per generazioni di sancascianesi, in particolare chi ha vissuto o vive nel centro storico, in quel quadrilatero di strade (via Roma, via Morrocchesi, via IV Novembre, via Machiavelli) che confluiscono in piazza Pierozzi.

    E proprio in due di queste strade troviamo altri due negozi che, a loro volta, sono una sorta di patrimonio identitario della “sancascianesità”.

    E proprio alle titolari andiamo a chiedere un saluto verso chi è arrivato alla fine di un percorso commerciale, che come il loro è andato a intersecare la vita di tantissime persone.

    Grazia Bartoli è la proprietaria del negozio di abbigliamento (il vecchio nome era “Scampolo”) a pochi passi dalla “Magoncina”: “Ero l’unica a sapere della loro imminente chiusura – ci racconta – Anselmo si era confidato con me”.

    “Lui ormai era convinto – aggiunge – vista l’età ormai da pensionamento e il difficile periodo storico in cui ci troviamo. Speravo di chiudere insieme a lui la mia attività, ma sono stata preceduta. Con dispiacere”.

    “Mi manca – conclude Grazia – scambiare con loro il buongiorno e il saluto prima della chiusura serale delle nostre boitteghe”.

    Annalisa Lazzeri è invece una delle anime del “Soffietto”, in via IV Novembre, che a dicembre di quest’anno taglierà il traguardo dei 45 anni di apertura.

    Lei, come quasi tutti, non era a conoscenza della chiusura della “Magoncina”: “L’ho saputo da poco e sono rimasta dispiaciuta. Sono sempre stati molto discreti e non hanno mai voluto essere in vista”.

    “Poco tempo fa – ci dice – ho consultato il libro sui negozi storici di San Casciano per rileggere la storia del “Soffietto”, e ho notato che l’unico a mancare nell’elenco era proprio il negozio di Anselmo. Sono rimasta stranita. Ma questo conferma la loro riservatezza”.

    “Andavo spesso a compare da loro – conclude – e adesso sarà difficile trovare alcune cose che mancano nelle altre attività commerciali sancascianesi”.

    Sulla sinistra la serranda abbassata, davanti, piazza Pierozzi

    (Ha collaborato Matteo Pucci)

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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