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lunedì 17 Novembre 2025
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    Pieve di Campoli ha aperto la nuova sede aziendale (con il suo nuovo frantoio) a San Donato in Poggio

    L'azienda agricola dell'Istituto Diocesano di Sostentamento del Clero ha realizzato una sede completamente rinnovata, concepita per ottimizzare logistica, funzionalità e conservazione

    SAN DONATO IN POGGIO (BARBERINO TAVARNELLE) – Pieve di Campoli, l’azienda agricola di proprietà dell’Istituto Diocesano di Sostentamento del Clero, ha inaugurato ufficialmente domenica 16 novembre una nuova fase della propria storia.

    Con l’apertura della sede aziendale, un progetto che non si limita a offrire spazi più ampi, ma segna un vero cambio di prospettiva per la realtà.

    A San Donato in Poggio, nel cuore del Chianti Classico, in prossimità degli oliveti e delle vigne storiche di proprietà (zona Cortine) sorge oggi un complesso moderno e sostenibile, alimentato da un impianto fotovoltaico e progettato secondo una filosofia a basso impatto energetico. Perfettamente in coerenza con la recente certificazione ambientale VIVA ottenuta dall’azienda.

    “Un luogo che guarda al futuro senza tradire la vocazione agricola del territorio, da sempre al centro della nostra storia” dicono da Pieve di Campoli.

    “Qui – sottolineano – l’azienda trova una nuova casa, capace di accogliere e coordinare le attività strategiche e organizzative”.

    Il cuore pulsante della nuova sede è il frantoio Mori-Tem (azienda leader nel settore, nata e cresciuta a Barberino Tavarnelle) di ultima generazione, un impianto agrario, non industriale, pensato per garantire lavorazioni rapide, rispettose delle materie prime e di altissimo livello qualitativo.

    L’azienda ha quindi spostato il frantoio dalla sua sede di via Colle d’Agnola, a San Casciano (dove ha aperto due anni fa lo StuzziVino e dove è presente lo spaccio aziendale), alle porte di San Donato in Poggio.

    “Non si tratta soltanto di un nuovo impianto di trasformazione – dicono da Pieve di Campoli – ma di un’infrastruttura moderna che innalza gli standard della filiera olearia, capace di rispondere alle sfide di un settore sempre più attento alla qualità e alla tracciabilità. Un progetto ambizioso che guarda al futuro coniugando efficienza, sostenibilità e innovazione”.

    Il progetto rimane aperto al territorio

    La vera forza di questa scelta non risiede soltanto nella tecnologia: ciò che rende unico il frantoio di Pieve di Campoli è la volontà di restare aperto al territorio.

    La tradizione di accoglienza continua e si rafforza: cittadini, famiglie e piccoli agricoltori potranno ancora portare le proprie olive, anche in quantità ridotte, per vederle trasformate in olio.

    Grazie a un impianto all’avanguardia, il servizio sarà più efficiente e professionale, ma sempre radicato nel legame con le persone e con la loro storia. È stata una scelta impegnativa, ma voluta con determinazione per ribadire che il frantoio non è solo un bene aziendale, bensì un patrimonio condiviso.

    “Non abbiamo pensato a un frantoio solo per noi – spiega il presidente dell’IDSC di Firenze don Giuliano Landini – ma a un bene comune. Per le famiglie del territorio poter frangere le proprie olive significa custodire un rito antico, che ha un valore culturale oltre che agricolo. Garantire continuità a questo servizio vuol dire restare autenticamente vicini alle persone e alla loro storia”.

    Un polo che rinnova l’identità agricola

    Il nuovo frantoio si inserisce all’interno di una sede completamente rinnovata, concepita per ottimizzare logistica, funzionalità e conservazione.

    La struttura, sviluppata su tre livelli, riunisce in un unico luogo le funzioni direzionali e amministrative, gli spazi di lavoro per il personale, le aree di imballaggio e gli ambienti dedicati alla trasformazione.

    Alla base si trovano i magazzini climatizzati per la conservazione dei vini più pregiati, pensati per garantire condizioni ottimali e un controllo costante della qualità.

    Nel cuore dell’edificio è collocato il frantoio con la zona olio, mentre ai piani superiori trovano spazio uffici e sale riunioni, rendendo la sede un centro operativo e gestionale di riferimento.

    La sostenibilità è parte integrante del progetto: il tetto fotovoltaico assicura autonomia energetica e riduzione dell’impatto ambientale, mentre l’ampio parcheggio esterno consente l’accesso agevole anche ai mezzi pesanti, rendendo l’intera infrastruttura funzionale a tutte le esigenze della filiera.

    Il cuore tecnologico del complesso è rappresentato dai macchinari di ultima generazione, capaci di gestire le fasi della frangitura con estrema precisione e rapidità, così da preservare al massimo le caratteristiche organolettiche delle olive e incrementare la resa qualitativa dell’olio.

    Accanto all’attività produttiva, la nuova sede è stata pensata anche come luogo di incontro e di racconto.

    Lo spaccio aziendale offrirà i prodotti di Pieve di Campoli insieme a quelli delle altre aziende che fanno parte degli Istituti Diocesani per il Sostentamento dei Clero e della Rete agricola Nostra Madre Terra, creando una vetrina collettiva delle eccellenze agricole.

    A ciò si aggiunge una sala di degustazione professionale, destinata a giornalisti, operatori e tecnici, che arricchisce l’esperienza con un approccio non turistico, ma tecnico e comunicativo, complementare alle attività agrituristiche di Cortine.

    Uno spazio dove olio e vino possono essere presentati con la profondità e la serietà che meritano, riaffermando la volontà dell’azienda di essere non solo produttrice, ma anche promotrice di una cultura dell’agricoltura consapevole e condivisa.

    Pieve di Campoli

    Pieve di Campoli è l’azienda agricola dell’Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero dell’Arcidiocesi di Firenze (IDSC), nato nel 1985 con l’obiettivo di riunire sotto un’unica realtà produttiva le principali proprietà immobiliari e i terreni agricoli dell’Arcidiocesi di Firenze.

    Situata nel cuore del Chianti Classico, l’azienda si estende su centinaia di ettari, di cui circa 50 ettari di vigneti suddivisi in cinque aree caratterizzate da microclimi unici, che esprimono pienamente la ricchezza e la varietà del territorio chiantigiano.

    La produzione vitivinicola di Pieve di Campoli si concentra principalmente sul Sangiovese Toscano, affiancato da altri vitigni tradizionali e internazionali come Malvasia Bianca, Trebbiano, Canaiolo, Colorino, Merlot, Petit Verdot e Pugnitello. L’azienda propone diverse etichette prestigiose, tra cui il Chianti Classico Pieve di Campoli DOCG, il Chianti Classico Riserva e il Vin Santo del Chianti Classico Pieve di Campoli DOCG.

    La struttura produttiva di Pieve di Campoli si articola in due linee principali

    Pieve di Campoli, la linea storica e tradizionale dell’azienda, espressione della continuità agricola e vinicola del territorio.

    Cortine, nata nel 2019 con l’obiettivo di creare vini di eccellenza, profondamente legati alle caratteristiche uniche dei vigneti chiantigiani, in particolare situati all’interno dell’ UGA (Unità Geografiche Aggiuntive) di San Donato in Poggio.

    Pieve di Campoli rappresenta oggi un connubio perfetto tra tradizione, territorio e consapevolezza custodendo e promuovendo l’anima più genuina del Chianti Classico.

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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