IMPRUNETA – “In base all’accordo procedimentale del 1999, Impruneta attende ancora da Autostrade per l’Italia circa 22 milioni di euro sotto forma di opere compensative sul territorio per i disagi della terza corsia”.
A dirlo sono Matteo Zoppini e Gabriele Franchi, consiglieri comunali del gruppo di opposizione Voltiamo Pagina, a Impruneta.
“Nessuno di questi interventi tuttavia è stato realizzato – proseguono – e ben poco pare destinato a muoversi in tempi brevi. Poche settimane fa l’amministrazione comunale ha annunciato l’imminente avvio dei lavori per il marciapiede di Pozzolatico, il quale tuttavia rappresenta solo una piccolissima parte delle opere che Autostrade dovrebbe realizzare nel nostro territorio”.
“Da anni – incalzano – assistiamo continuamente a propaganda e a comunicati trionfalistici, come quello del novembre 2023 in cui giunta e Autostrade dichiaravano che “tra fine 2024 e inizio 2025 sarà realizzata la ciclopedonale di Certosa (Tavarnuzze – Bottai), con adeguamento della Cassia e una rotonda allo svincolo Baruffi – Le Rose, mentre entro il 2025 è inoltre previsto l’inizio dei lavori al Parco Pali di Tavarnuzze”. Balle per gettare fumo negli occhi e ingannare i cittadini, come dimostra la triste realtà”.
“Lo stesso sindaco Lazzerini – proseguono – nel consiglio comunale del 27 novembre ha ammesso che quegli annunci erano inopportuni e irrealistici, come d’altronde noi avevamo denunciato fin dall’inizio”.
“Nella seduta sopra citata – evidenziano – Voltiamo Pagina ha per l’ennesima volta mostrato di voler collaborare con l’amministrazione nell’interesse di Impruneta, visto che abbiamo votato a favore di un atto riguardante alcune modifiche di carattere urbanistico per il progetto della ciclopedonale tra Bottai e Tavarnuzze”.
“Il tempo degli annunci e dei proclami è finito – dicono ancora Zoppini e Franchi – Crediamo che sia necessario un dialogo proficuo tra maggioranza e opposizione al fine di fare pressione su Autostrade e sbloccare il dossier più importante, in termini economici, del nostro Comune”.
“Ci opponiamo con forza ad ogni eventuale proposta di monetizzazione – concludono – perché è Autostrade che deve realizzare le opere; ugualmente, non possono essere accettate proposte di rimodulazione, perché il territorio imprunetino, in particolar modo la frazione di Tavarnuzze, aspetta da troppi anni questi interventi fondamentali e necessari per lo sviluppo di tutta l’area”.
©RIPRODUZIONE RISERVATA




































