SAN CASCIANO – Nel vasto campionario dei furti per effrazione nel nostro territorio, la casistica verificatasi giovedì 18 dicembre, in pieno centro storico a San Casciano, mancava.
Siamo in via di Vignaccia, strada che corre parallela a via IV Novembre per andare a incrociare via Morrocchesi (via del Prato) a pochi metri da piazzetta Simone Martini, sede della Misericordia.
Qui, attorno alle 18 di giovedì scorso, una delle figlie dei proprietari, trasferitisi qui da poco più di un mese, torna a casa. E, incredula, trova il portone sfondato.
Un portone di legno massiccio, a due ante. E per niente in angoli nascosti, o periferici: è posizionato proprio lungo il corso della via. Con case ai lati e di fronte.
Insomma, un centro storico con tutte le residenze. Aperto, in ogni ora, al passaggio dei mezzi.
Si tratta, è vero, di una via un po’ più laterale del quadrilatero più frequentato (via Machiavelli, via IV Novembre, via Roma, via Morrocchesi, piazza Pierozzi), ma sono davvero sottigliezze.
La ragazza resta di sasso di fronte alla porta di casa in quelle condizioni. Capisce che sono entrati i ladri, e prende il telefono per chiamare i genitori.
Mentre è a telefono succede un’altra cosa incredibile. Il ladro esce dal portone divelto e va via come se niente fosse.
Alla fine il bottino è ben magro, praticamente nullo: “Del resto – ci dice il babbo della ragazza – in casa non teniamo niente di valore”
Anche perché, molto probabilmente, il ladro è stato “disturbato” dal rientro della figlia.
Restano, inevitabilmente, la paura e lo stupore: che si mischiano in una vicenda tanto incredibile, quanto surreale.
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