IMPRUNETA – Il problema della massiccia presenza di ungulati nel nostro territorio torna a riproporsi con una cadenza ormai quasi quotidiana.
E se non sono cinghiali sono, come in questo caso, caprioli. Che oltre ai danni causati all'agricoltura rappresentano un pericolo concreto per la vita delle persone.
Come nel caso di Niccolò, giovanissimo imprunetino, che sabato 10 settembre se l'è vista davvero brutta su via di Cappello, pochi chilometri in mezzo al bosco che da Impruneta scendono alla piana della Greve.
E' lui stesso, dal letto di ospedale in cui è ancora ricoverato, a raccontarci cosa è successo: "Dovevo andare a pranzo dal mio babbo. Stavo scendendo dall'Impruneta, lungo via di Cappello, perché prima volevo andare a salutare i miei nonni a Mercatale".
Pochi attimi e…: "Alla curva "del Bistecca" – racconta ancora – ha attraversato un capriolo. Non era neanche grosso (per fortuna). Ero in curva, mi ha preso in pieno sulla ruota anteriore. Lo scooter era pesante, c'era il pieno di benzina. Mi è rimasto anche il gas incantato. Ho fatto una decina di metri a "strascico" con il motorino addosso".
Dopo lo schianto Niccolò rimane dolorante al bordo della carreggiata; l'animale moribondo sull'altro lato (morirà una quarantina di minuti dopo): "Non mi sono rotto nulla – ci dice il ragazzo – ma il bacino mi fa male, ho la schiena a pezzi, difficoltà nel muovere la gamba sinistra, un ginocchio così abraso da vedere la cartilagine e un buco nel piede!".
"Mi ha soccorso un uomo che passava da lì – conclude ricordando gli attimi seguenti all'impatto – Poi si sono fermati dei parenti che transitavano per caso e, a ruota, una ventina di auto. Poi è arrivata l'ambulanza e… eccomi qua".
di Matteo Pucci
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