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giovedì 25 Aprile 2024
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    Il sindaco risponde a Debora: “I servizi sociali conoscono le vostre difficoltà”

    Calamandrei disponibile a incontrare la famiglia ma si augura che anche qualche cittadino venga in aiuto

    IMPRUNETA – La richiesta di aiuto Debora si era conclusa con un appello al sindaco di Impruneta che "ho contattato molte volte, ma non mi ha mai voluta incontrare", aveva raccontatato a margine della storia delle difficoltà della sua famiglia che abita a Tavarnuzze. Ora Alessio Calamandrei prende carta e penna e spiega la sua versione.

     

    "Indubbiamente la situazione di Debora e Paolo non è rosea, come purtroppo decine di situazioni nel nostro comune, e che non vengono alle cronache dei giornali ovviamente per scelta personale. Capisco il grido di aiuto di Debora, e senza nessuna polemica capisco meno la sua esternazione quando dice di avermi contattato molte volte e che io non l'avrei mai voluta incontrare".

     

    Il sindaco racconta le volte in cui ha parlato con la signora: "Ci siamo sentiti già dal 7 luglio 2014, dove la invitavo a rivolgersi all’assessore competente, per fare in modo di avere subito un contatto diretto con chi si occupa direttamente di queste problematiche. Successivamente ci siamo sentiti il 17 gennaio di quest’anno ho dato alla signora Debora il numero della mia segreteria ribadendo però che preferivo parlasse subito con l’ufficio sociale, cosa che la signora ha fatto".

     

    "Fisicamente – continua – è vero che non ci siamo incontrati, e non avrei nessun problema a farlo, ma a richiesta di aiuto e informazioni ho subito indirizzato la signora verso il percorso giusto da fare. Infatti nel 2015 in maniera più sostanziale, che per un trimestre nel 2016, il Comune è intervenuto in aiuto a Debora e Paolo, ed è già stata ripresentata dagli stessi una nuova istanza con richiesta di contributi mensili per la commissione di maggio-giugno".

     

    Poi Calamandrei spiega come vengono dati i contributi alle famiglie in difficoltà: "Non è il sindaco che eroga direttamente i contributi (come la stessa signora Debora ebbe a dirmi “Posso immaginare che lei non abbia la bacchetta magica, ma almeno vorrei essere ascoltata”). E credo che gli uffici competenti lo abbiano fatto".

     

    "Poiché qualcuno ha già polemizzato – dice ancora il sindaco – dicendo che gli aiuti, dovrebbero aiutare chi ne ha veramente bisogno e dare soldi e lavoro a chi se lo merita, non solo a chi è amico, conoscente o parente, vorrei ricordare che ci sono commissioni formate da assistenti sociali e personale formato, che valutano i singoli casi con professionalità, danno le priorità e poi erogando i contributi. Le assistenti sociali (unica “cartina do tornasole”, ed in grado di giudicare tutte le situazioni, dando appunto le priorità), conoscono molto bene la situazione, e sono intervenute appunto già dal 2015".

     

    Calamandrei è disponibile a incontrare la famiglia di Tavarnuzze e spera che la richiesta di aiuto possa essere accolta anche da qualche cittadino: "Mi auguro sinceramente che la richiesta di aiuto da parte di Debora e Paolo venga ascoltata anche da qualche privato in cerca di personale, sperando che la situazione si possa risolvere".

     

    "Come amministrazione – conclude – cercheremo di continuare a fare la nostra parte, magari migliorandoci, ricordando però a tutti che di signore Debora ce ne sono molte sul nostro territorio, che non vanno sui giornali e che noi dobbiamo cercare di aiutare allo stesso pari. Ovviamente rimango a disposizione nel caso che la signora Debora mi voglia incontrare personalmente".

    di Redazione

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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