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martedì 30 Aprile 2024
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    Gli esiti della serata organizzata dal comitato dei genitori dell’istituto “Primo Levi”

    Una platea molto vasta e attenta, cinque domande preparate dal Comitato dei Genitori dell'Istituto Comprensivo "Primo Levi" di Impruneta, le risposte dei candidati a sindaco coordinati dal direttore del Gazzettino del Chianti Matteo Pucci.

     

    In realtà a confrontarsi sono stati quattro dei cinque candidati sindaco che si sfideranno domenica 26 e lunedì 27 maggio: Piero Vannicelli Casoni (Obbiettivo Comune), Francesco Bianchi (MoVimento 5 Stelle), Riccardo Lazzerini (Il Coraggio di Cambiare), Maria Teresa Lombardini (Fratelli d'Italia). Assente per un impegno non rimandabile il candidato del Pd Alessio Calamandrei, sostituito da Joele Risaliti, indicato già dalla campagna per le primarie, dallo stesso Calamandrei, come candidato al ruolo di vicesindaco.

     

    Ecco le cinque domande, con le relative risposte dei candidati. Presente in sala anche il nuovo dirigente dell'istituto comprensico Gabriele Olmi, che con la sua lettera aperta inviata nei giorni scorsi ai cinque candidati ha sollevato il velo sulle carenze della scuola imprunetina (clicca qui per leggere la lettera).

     

    Avete ricevuto la lettera aperta del dirigente scolastico: in merito all’edificio che ospita la Scuola Secondaria di Impruneta, intendete continuare a pagare l’affitto all’infinito o pensate alla realizzazione di un nuovo edificio in modo da valorizzare anche la “prestigiosa Sezione Musicale”?

    Joele Risaliti: "Per quanto riguarda le scuole di Impruneta si sono succeduti vari interventi che non hanno permesso la realizzazione di un nuovo plesso a Impruneta. La Paolieri ha avuto 700mila di interventi tanto per dare una cifra. Come Pd abbiamo detto che entro un anno individueremo la nuova localizzazione per il nuovo plesso scolastico, che sia in accordo con tutti gli attori coinvolti. Dobbiamo andare alla ricerca di finanziamenti esterni che dovranno permettere l’avvio del percorso di una nuova scuola: questi finanziamenti dovrebbero arrivare dal Governo, secondo quanto ha annunciato il neo premier Enrico Letta".
    Piero Vannicelli Casoni: "Sottolineo l’estrema gravità di quanto scritto dal dirigente scolastico, soprattutto sui problemi di sicurezza, anche se non li indica nel dettaglio. Vengono spesi 120mila euro all’anno di affitto per una scuola inadeguata. Ci viene chiesto cosa intendiamo fare: negli ultimi 10 anni non è stato fatto niente, il Ruc non ha previsto un sito per costruire un nuovo plesso scolastico. L’hanno sempre promesso in campagna elettorale e non l’hanno mai realizzato. L’individuazione del luogo per il plesso è un semplice atto burocratico. Nei tempi brevi proponiamo un accorpamento a Tavarnuzze e navette di collegamento con Impruneta. Servirà un confronto con i genitori che hanno i ragazzi a scuola: un'amministrazione comunale che si chiami tale deve rispondere alle esigenze. Ascoltare e dare una risposta in tempi brevi".
    Francesco Bianchi: "Il tema come quello della scuola è centrale. Noi intendiamo valorizzare il plesso di Tavarnuzze, esistente e in condizioni accettabili. Su Impruneta serve costruire qualcosa di nuovo o ristrutturare uno spazio esistente: sento cifre del tipo che una scuola costa 10 milioni di euro. Ci sono progetti realizzati in Toscana che con 4 milioni e mezzo hanno consentito una scuola moderna e innovativa, con fotovoltaico, criteri di sicurezza… . Inoltre un plesso deve essere raggiunto con i mezzi in maniera adeguata: bisogna pensarlo come struttura ma anche come localizzazione e come servizi che deve offrire. Io non mi soffermerei solo sulla scelta logistica: qui all’Impruneta spesso si è pensato solo all’”ideona”. Noi pensiamo a un qualcosa che metta insieme logistica, servizi, tariffe".
    Riccardo Lazzerini: "Quando mi è stata recapitata la lettera del dirigente scolastico ho pensato a uno scherzo per quanto coincideva con le mie idee. E’ l’argomento di dibattito per cinque anni in consiglio comunale. Mi dispiaccio del fatto che stasera non ci sia Calamandrei, interlocutore in cinque anni in consiglio comunale. Elementi del dibattito: la costruzione del nuovo plesso di Impruneta e l’accorpamento di elementari e medie di Tavarnuzze. Tant’è vero che come gruppo di opposizione abbiamo presentato, nel 2009, un documento che obbligava la giunta comunale a individuare lo spazio del nuovo plesso scolastico. Finisce il mandato e non è stato fatto niente. Sono stati spesi 3 milioni e mezzo sui nostri plessi scolastici, a fronte di criticità presenti quasi dappertutto. Mi ritrovo nelle parole e nella visione del dirigente scolastico: adesso si sconta il ritardo di cinque anni per sordità e cecità della maggioranza. Il costo delle scuole medie di Impruneta non è 120mila euro (affitto): con utenze e manutenzione si arriva a 200mila euro all’anno. Una cifra incompatibile con la situazione che stiamo vivendo".
    Maria Teresa Lombardini: "Più di una volta noi dell’opposizione ci siamo schierati per denunciare le cifre assurde spese nelle ristrutturazioni delle scuole e chiedendo un plesso scolastico. Io non posso promettere niente, posso solamente denunciare un’amministrazione inetta che non ha pensato in particolar modo alla tutela dei bambini. Si parla di errori reali, materiali, fatti da un’amministrazione comunale che ha disperso tutto per strada".

     

    Considerato che molte famiglie accompagnano i propri figli al parco del Galluzzo, come pensate di valorizzare gli spazi verdi esistenti (Terza Piazza) e quelli destinati a scomparire (Birillo)?

    Piero Vannicelli Casoni: "Il Comune di Impruneta ha sempre dimenticato i ragazzi. Non sono mai state previste aree verdi, a loro servizio. Degli spazi nella Terza Piazza ne sento parlare da vent’anni. Con la ristrutturazione del Birillo scompaiono gli spazi per i ragazzi: quando si rifà la piazza devono essere riqualificati i punti che sono stati dimenticati. Ogni zona del comune deve avere un luogo adibito al ritrovo dei più piccoli in completa sicurezza. Dobbiamo strutturare il nuovo Ruc prevedendo questi spazi con la popolazione. Il nostro è un impegno serio, per cui tante persone si stanno adoperando: gente che ha una passione incredibile per questo territorio".
    Francesco Bianchi: "Il problema di ogni famiglia è il fine settimana… . Quando lo spazio esterno condivisibile con altri bambini diventa fondamentale. Da abitante di Tavarnuzze è frustrante dover andare al Galluzzo. Qui non si tratta di fare promesse, delle quali ce ne facciamo poco. Su questo tema si può tranquillamente rispondere che un’area da attrezzare a verde a Tavarnuzze si può trovare: funzionale per tutti. Che può rappresentare anche un volano per il paese".
    Riccardo Lazzerini: "Io ho coniato un po’ l’identikit dell’imprunetino, che è quello che fa la spesa a San Casciano e porta i bambini a giocare al Galluzzo. Ed è un’immagine triste poiché siamo immersi in un territorio splendido ed è paradossale dover portare in città un bambino per trovare il verde. Le soluzioni ci sono: intanto dobbiamo avere il coraggio di liberare delle risorse. Ci sono state scelte oggettive che non hanno portato risultati: abbiamo uno squadrone di dirigenti esterni che hanno portato allo sperpero di una serie di risorse che si aggira sul milione di euro. Abbiamo un bacino di associazioni da sempre disponibile, anche a mantenere parti del nostro territorio. La Terza Piazza? E’ inarrivabile: provata da piazza Nova ad arrivarci con un passeggino. Serve un percorso protetto. Tavarnuzze: abbiamo un giardino in via della Cooperazione in condizioni pazzesche ed era uno dei verdi pubblici che il Comune voleva vendere. Per fortuna siamo riusciti a scongiurarlo. Ce n’è un’altro dietro alla chiesa, da valorizzare con poco. Poi c’è la piazza: il progetto così com’è oltre a recare un’offesa grossa all’identità dell’antica stazione (che andrà ad assomigliare a una centrale atomica), toglie il giardino. Che non è eccezionale ma è vissuto. Sono state fatte scelte che sono andate contro la misura di bambino: sulla piazza abbiamo proposto modifiche in questo senso".
    Maria Teresa Lombardini: "Se fossi sindaco io ascolterei quello che mi dicono i cittadini con i bambini, e cercherei di dare delle risposte. I giardini devono esserlo, non come il giardino pubblico della Barazzina a Impruneta. Anche perché i giardini pubblici a una certa ora devono essere chiusi".
    Joele Risaliti: "Parto dalla piazza di Tavarnuzze. Forse i candidati non hanno ben letto il progetto della piazza di Tavarnuzze, che non prevede solamente la sua ristrutturazione ma nella parte del monumento ai caduti rimane a giardino urbano. Quello che magari può succedere è un problema durante la cantierizzazione: verrà potenziato il giardino di via della Cooperazione dove saranno inseriti giochi per i più piccoli, mentre nella parte sulla Greve (quella con gli orti per intendersi) avremo porte di calcetto e canestri per il basket. Nel futuro poi c’è il progetto del Parco Pali con varie aree per le diverse fasce d’età, due campini sintetici, un’area per spettacoli, … . Per quanto riguarda Impruneta, sulla Terza Piazza è stato fatto un intervento di giochi per i bambini più piccoli: anche lì è previsto un inserimento di porte da calcio e canestro per il basket. In modo di farli uscire dalle case e dalle strade. Con il secondo lotto della circonvallazione inoltre il marciapiede viene spostato lungo quest'asse viario".

     

    Viste le criticità emerse dal possibile trasferimento della Scuola dell’Infanzia di Via Roma alla Scuola Paolieri, avete un piano alternativo per garantire la riapertura delle scuole a settembre in spazi adeguati e sicuri per i bambini?

    Francesco Bianchi: "Penso che quando si iniziano dei lavori o un progetto serve una programmazione. Prima va fatto un progetto per il consolidamento dell’attuale: a quel punto fare il trasferimento mi sembra privo di senso. Da cittadino, non essendo all’interno del consiglio comunale, reperire delle informazioni è complicato. E’ difficile anche reperire voci di bilancio: per capire cosa fare o progettare avremmo avuto bisogno di capire come funziona il bilancio del Comune. Cerchiamo comunque di evitare la polemica ed essere propositivi".
    Riccardo Lazzerini: "L’emergenza c’è quando la si fa diventare tale. Esiste un sopralluogo del 2008 fatto dai rappresentanti degli alunni che riferiva, fra le tante, che nel tetto di via Roma c’erano delle infiltrazioni. Se si interveniva sarebbe rientrato nella manutenzione ordinaria. Se invece si aspettano quattro anni e mezzo, quasi cinque, e addirittura giovedì prossimo che il sindaco uscente convochi i rappresentanti di sezione della materna per dirgli come risolverà il problema, io la chiamo presa di giro. Nel frattempo si sono chiuse due sezioni, poi la terza… . Credo che il piano di intervento possa essere fatto intanto utilizzando l’ufficio tecnico “epurato” dalla testa, ed è una delle nostre visioni chiare: via le parti dirigenziali, chi è assunto con questo ruolo non sarà licenziato ma verrà messo… a fare le fotocopie. E’ l’ora di farla finita. Ci sono persone stimabilissime nell’ufficio in grado di fare un progetto per rifare il tetto. Poi si fa una gara in 30-45 giorni, poi si dà il via ai lavori, 3 mesi. Parlano di due anni? Ma dove sono? Vengano a spiegarceli. Non è tollerabile andare avanti così. Con un piano di sicurezza serio si devono trasferire due sezioni, non quattro. Con la premessa: la riorganizzazione della macchina comunale sarà il primo atto che dovrà fare il sindaco subito dopo eletto. Senza questo atto di coraggio non se ne esce".
    Maria Teresa Lombardini: "Dobbiamo utilizzare le risorse interne all’ufficio tecnico e non fare le cose a spizzichi e bocconi. Si vede che a qualcuno è interessato lasciare le cose come sono nate 50 anni fa. L’impegno mio sarebbe quello di evidenziare le problematiche ai bravi tecnici che abbiamo in Comune, controllare i lavori,  ….".
    Joele Risaliti: "Per quanto riguarda via Roma le criticità emerse non sono solo la pioggia dal tetto, c’è anche un problema di umidità nella parte sottostante. I due anni non sono solo relativi al tetto, è facile far demagogia sui bambini. Per fare il progetto ci vuole un anno, sono tre livelli di progettazione imposti dalla legge con tre valutazioni intermedie. Già finanziati per 300mila euro dalla Regione Toscana per il tetto e bonificare il sotto con uno scannafosso. E rifare il giardino. E’ chiaro che qualche disagio con lo spostamento della materna nella Paolieri si crea: ci sono 4 aule libere inutilizzate e so che sono state studiate soluzioni con la dirigenza scolastica. I bambini della materna mangeranno, come fanno già a Tavarnuzze, in aula. Anche la palestra è a disposizione della materna. Disagi ci sono ma parliamo di interventi da realizzare. Interventi che non sono stati fatti prima, è questo il problema".
    Piero Vannicelli Casoni: "I lavori nella scuola di via Roma sono stati fatti nel 2000, spendendo un miliardo e mezzo. Hanno fatto i lavori interni e non è stato fatto il tetto. Nel 2011 il gran Comune di Impruneta, e ringrazio il dirigente scolastico per il coraggio nello scrivere la lettera, con l’architetto Leonello Corsinovi presenta un capitolato per dei lavori sapendo benissimo che quando si parla di scuola, con un decreto di somma urgenza si può velocizzare il tutto. Solo che con l’adeguamento del tetto si è previsto anche il resto dell’edificio, superando i 200mila euro della somma urgenza. Mettendo dentro il capitolato tutto: dall’estintore alle ringhiere, senza poter fare il provvedimento di somma urgenza. Questo provvedimento siamo ancora in tempo per farlo, per sistemare il tetto,, il resto lo si farà poi. E si risparmia sulle consulenze esterne che ci costano centinaia di migliaia di euro. Se si parte subito facendo le cose che servono ce la possiamo fare, valorizzando le persone che meritano e mettendo nell’angolo le altre. La scuola di via Roma si può riaprire per il prossimo anno scolastico, partendo dal tetto. Non serve un genio per capirlo".

     

    In vista della scadenza dell’appalto con la ditta Dussmann per la gestione delle mense, cosa pensate in merito alle fasce di reddito ISEE e alla tassa di iscrizione?

    Riccardo Lazzerini: "Come premessa dico intanto di guardarci intorno, viviamo in un Comune che troppo spesso non lo fa. Dobbiamo valutare insieme a tutti l’opportunità di allargare le fasce Isee. Proponiamo di fare una gara di appalto per un anno e nel frattempo apriamo un tavolo per parlare di questa cosa guardandosi intorno. Il Comune di Bagno a Ripoli ha introdotto il pagamento con la carta magnetica e mi sembra una cosa possibile".
    Maria Teresa Lombardini: "Concordo con Lazzerini. Forse su cose come la mensa siamo andati troppo avanti da… tornare indietro: io ricordo ancora come si stava bene quando andavo a scuola io…".
    Joele Risaliti: "Nell’ottica del nuovo appalto della mensa non dobbiamo perdere di vista l’elemento della qualità che dovrà essere garantita. E’ chiaro che la tassa più odiata è quella sull’iscrizione alla mensa: noi ci prendiamo l’impegno di rivederla per il futuro, magari compresa la riorganizzazione della mensa. Guardando a Bagno a Ripoli con il quale ci accingiamo a fare l’unione dei comuni. La tassa va rivista e le fasce Isee vanno allargate il più possibile. Prendiamoci l’impegno di rivederci".
    Piero Vannicelli Casoni: "Non ho una risposta, non ho una ricetta. Va riaperto un bando, vanno ricontrattate le situazioni. Non so l’autonomia che avrà il Comune che non ha neanche potuto per adesso approvare il bilancio. Non possiamo dare risposte: appena avremo contezza di quella che è la situazione ci incontriamo e ne parliamo".
    Francesco Bianchi: "Credo che ci sia un’opportunità, come capita quando scadono le gare d’appalto. Credo che le fasce Isee e i prezzi che ci sono in questo momento siano decisamente alti, a prescindere dalle fasce agevolate. Il sistema è inconcepibile, ovvero avere l’unica possibilità di andare a pagare alla Posta i bollettini. E’ l’occasione giusta per rivedere fasce Isee e tassa di iscrizione: in un’ottica di mercato libero…".

     

    Cosa vi aspettate dal Comitato dei Genitori e come pensate di interagire con esso?

    Maria Teresa Lombardini: "Sono una di voi per voi, ascoltando le vostre richieste e cercando di realizzarle insieme. Io non voglio certo fare il sindaco… ma avere la possibilità di rappresentarvi in consiglio comunale".
    Joele Risaliti: "Fin dalle primarie abbiamo ribadito l’importanza della partecipazione e della comunità. A noi la presenza di questo comitato non fa che piacere, ci fa mantenere il livello di guardia più elevato. Dobbiamo dialogare con cittadini che hanno deciso di dare una mano al loro paese".
    Piero Vannicelli Casoni: "Io vorrei che per una volta il Comune fosse a servizio delle famiglie. Vuol dire, oltre a maggior dialogo, una partecipazione fattiva nelle cose, su cose concrete su reali bisogni e reali possibilità. La nostra è un’ottica di servizio nei confronti dei cittadini. Noi promettiamo dialogo diretto e fattivo".
    Francesco Bianchi: "Mi sono impegnato in prima persona perché nasco dai comitati, ho iniziato con quello dell’elettrodotto. Apertura massima al comitato, a prescindere dall’istituzionalità di mettere un appuntamento rituale".
    Riccardo Lazzerini: "A me non risulta che questa amministrazione abbia fatto una festa quando è nato il comitato, e sulla base di esperienze dirette da consigliere comunale ci credo, visto che ho avuto problemi anche a fare i sopralluoghi. Spero che nel rispetto dei ruoli si attivi uno scambio di energie per far funzionare meglio le scuole. Il mio atteggiamento sarà quello che ho avuto con tutti i comitati: mi auguro che si trovi anche un riconoscimento ufficiale".

    di Redazione

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