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domenica 14 Dicembre 2025
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    La storia, la vita, il lavoro di un gigante. Che oggi si impegna anche per una cappellina di campagna

    BAGNO A RIPOLI – Silvano Campeggi ci riceve nello studio della sua casa a Bagno a Ripoli. La vista è unica. Il paesaggio si apre sulla valle di Firenze, fino alle montagne.

     

    "Nano", novantuno anni portati come un ragazzo, ci prepara un caffè (misto a orzo perché ne prende parecchi al giorno e così, dice, è meglio).

     

    In terra, sul tavolo, sugli scaffali: bozzetti, disegni, manifesti, pile di libri. Ogni cosa è un ricordo o un progetto, perché, nonostante l’età, l’artista non è tipo da mettersi a riposo e la sua produzione continua incessante. 

     

    Nato a Firenze, in Costa San Giorgio, da oltre quarant’anni Silvano Campeggi vive a Bagno a Ripoli.

     

    Ha realizzato più di tremila manifesti per il cinema (celebrati nella mostra “3000Times Silvano Campeggi” al Lyincoln Center di New York).

     

    Ha ottenuto diversi riconoscimenti fra cui, nel 2000, il Fiorino d’oro. La sua produzione è vasta e varia, fra l’altro, ha realizzato dipinti per l’Arma dei Carabinieri, per il Calcio Storico e per il Palio dell’Assunta. Ha dipinto le donne pucciniane e i sassi dell’Isola d’Elba in una sorta di esperimento metafisico.

     

    “Dopo la terza media – racconta – andai a lavorare nella ditta di mio padre. Con le leggi razziali molte persone furono messe in difficoltà. Fra queste, Bemporad, ebreo, con cui collaboravamo. Nel quartiere gravitavano artisti come Ottone Rosai e Ardengo Soffici. Ognuno mi ha dato un percorso e posso dire di aver frequentato un’università fatta in casa”.

     

    Passa la guerra, arrivano i giorni della Liberazione e Silvano presta servizio nella Croce Rossa americana, di stanza in piazza San Marco.

     

    “Disegnavo ritratti per i soldati che volevano spedire qualcosa a casa, poi iniziai a collaborare con Vallecchi e Salani per cui illustravo le copertine dei romanzi rosa. Con i disegni di “Orzowei”, libro di Alberto Manzi (quello che teneva lezioni d’italiano in Rai), vinsi il premio Andersen. Un altro premio arrivò al concorso indetto dal mio maestro Luigi Martinati”.

     

    Il primo manifesto cinematografico è per il film "Aquila Nera", diretto da Riccardo Freda e record d’incassi nel 1946. L’anno dopo, il fiorentino, realizza la locandina di "Via col Vento" e inizia la collaborazione con la Metro Golden Mayer.

     

    Chiamato dalla Warner Bros per disegnare Il principe e la ballerina, il giovane artista incontra la diva delle dive, la più bella: Marylin Monroe.

     

    “Eravamo in una stanza – racconta – io, i giornalisti e Marylin, che, mi avevano detto, era un po’ emozionata perché sarebbe venuto un pittore fiorentino per ritrarla, ma ero solo un ragazzo e fui io a emozionarmi quando mi disse: “Maestro, mi devo spogliare?”. Si dice che Andy Warhol abbia visto quel ritratto".

     

    Nano continua ad aprire cassetti e saltano fuori i manifesti che hanno fatto la storia del cinema. "Tempi Moderni", "Ben Hur", "Giungla d’asfalto", "Casablanca", "Il Selvaggio", "La gatta sul tetto che scotta", "Il Vecchio e il mare", "Colazione da Tiffany", Elizabeth Taylor ritratta in sottoveste (e censurata) per "Venere" in visione.

     

    “Sono arrivato a Roma prima di Franco Zeffirelli, Mauro Bolognini e Piero Tosi – racconta ancora – che presero un appartamento in via della Spiga. Si andava a mangiare nelle antiche osterie di Roma. C’era la pittrice Novella Parigini, Ursula Andress che andava in giro con i jeans a pelle e tutti che cominciavano a fare gli stravaganti”.

     

    Lauren Bacall, Humphrey Bogart, Ava Gardner, Rita Hayworth, Marcello Mastroianni, Sophia Loren, James Dean, Claudia Cardinale, Audrey Hepburn, Silvana Mangano. Nomi che evocano il mito. Nano li ha conosciuti e ritratti tutti.

     

    Con l’affermarsi della Tv tramonta l’epoca d’oro delle grandi produzioni cinematografiche e dagli anni Settanta Campeggi presta la sua arte ad altri campi.

     

    Un giorno, mentre prepara i bagagli per una vacanza a Cortina, squilla il telefono. È un comandante dei carabinieri: “Vorremmo un dipinto per il Comando Generale di Roma. Vediamoci subito”.

     

    Racconta Nano: “Smontai gli sci dal tetto dell’auto e scesi a Roma. Per il Comando Generale dell’Arma ho realizzato cinque tele fra cui la Battaglia di Custoza e quella di Magenta, poi il ritratto di Salvo d’Acquisto, celebrato in un annullo filatelico”.
     

    Ancora cavalli e volti dei carabinieri ispirati al Masaccio. Poi i sassi dell’Isola d’Elba, il palio dell’Assunta, le donne pucciniane, il calcio storico. Una produzione vastissima.

     

    “Ce l’ho messa tutta e sono riuscito a emergere – dice sorridendo – Ho pedalato, ma ho avuto anche fortuna. Ancora non so cosa farò da grande”.

     

    I progetti sono ancora tanti, da una mostra sul diavolo da allestire magari… in una chiesa, all’impegno in un’iniziativa sostenuta in prima persona dalla moglie Elena, da Giuliana Righi e da tutto il Comitato per il recupero della Cappellina di Baroncelli.

     

    L’appuntamento è per Giovedì 4 dicembre al Crc Antella, dove la Compagnia delle seggiole presenterà “Accendi la fantasia” conversazione (in)credibile con la Gioconda (per info e prenotazioni 0556390357 – 3331744452).

     

    “Vorrei sensibilizzare i cittadini, soprattutto i giovani – ci dice la moglie Elena – perché capiscano che l’antico Oratorio è qualcosa che appartiene a tutti e merita ristrutturarlo”.

    di Stefano Casprini

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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