BARBERINO TAVARNELLE – Un vuoto enorme, incolmabile quello lasciato a Barberino Tavarnelle dalla scomparsa di Fabio Chiti, che purtroppo ci ha lasciato giovedì scorso a soli 56 anni.
Il dolore di Barberino Tavarnelle per la scomparsa di Fabio Chiti: 56 anni, era una delle anime della Misericordia
Fabio, da tutti identificato come “i’ Chiti”, era una vera e propria istituzione per il paese.
Chi abita o ha abitato qui non può non averlo conosciuto (e apprezzato) per come svolgeva il suo mestiere, per il suo instancabile servizio alla Misericordia di Barberino Tavarnelle, per il suo fare un po’ cinico e anche buffo.
L’ondata di affetto con la quale la comunità ha ricoperto la famiglia ne è la prova più evidente.
Ieri, in occasione del funerale, la chiesa del Borghetto era stracolma, nonostante che già più di cinquecento persone gli avessero fatto visita alla Misericordia, la sua seconda casa, dove era esposto.
Fabio è stato una risorsa preziosa per la Confraternita e per tutta la comunità, prima come volontario soccorritore e poi come dipendente.
Dal 1992 infatti gestiva le pompe funebri della Misericordia con la dedizione e l’estrema meticolosità che lo contraddistinguevano.
Ha accompagnato tantissimi concittadini nel loro ultimo viaggio, curando ogni dettaglio nella preparazione della salma, rispettando la sacralità dei gesti, dimostrando affetto ai defunti e vicinanza ai loro familiari.
IL RICORDO DEI VOLONTARI DELLA MISERICORDIA
“Siamo onorati – inizia così il bellissimo discorso dei Confratelli, che Mario Bicchi ha letto a nome di tutti loro durante la cerimonia funebre – di ricordare Fabio per i molti anni di lavoro insieme nella Misericordia, dove abbiamo avuto modo di apprezzare la sua passione, il suo attaccamento all’associazione. E dove lui è cresciuto, fin dall’adolescenza”.
Fabio infatti si è iscritto come volontario nel 1985, compiuti i sedici anni, ma era presente quotidianamente in sede già dalla fine della scuola media.
“Ha vissuto in prima persona i cambiamenti – ricordano i volontari – che si sono verificati quando la Misericordia si è messa al servizio di tutti e ha iniziato ad avere bisogno di tutti”.
“Ha capito perfettamente questo nuovo spirito – proseguono – e ha perseguito la missione interpretandola a modo suo, da anticonformista quale era, ma sicuramente dando tutto se stesso”.
“Ha costituito un esempio per tutti noi – aggiungono, orgogliosi – e ha contribuito a far crescere la Confraternita non solo per i servizi svolti ma anche perché sapeva insegnare ai giovani volontari, motivare i veterani e trovare sempre stimoli nuovi per migliorarsi”.
“Oltre a tutto questo – dicono ancora – Fabio ha avuto anche un altro importante merito, quello di entrare con grande umanità nelle nostre famiglie nei momenti più difficili, attraverso il soccorso sulle ambulanze (per il quale era anche un prezioso istruttore) e il servizio funebre, che ha gestito con competenza, passione, amore”.
“Sì, amore – specificano – perché, aldilà del suo modo a tratti scanzonato e ironico, mostrava sempre profonda partecipazione e rispetto, prima di tutto nei confronti del defunto e poi verso la famiglia”.
“Siamo sicuri – lo salutano per l’ultima volta – che il Signore ti ricompenserà per tutto questo, anche se forse tu non avresti voluto che te lo dicessimo, perché per te era normale svolgere bene il proprio lavoro”.
“Ma non c’era solo questo, c’era qualcosa in più – concludono i volontari, commossi – c’era proprio quell’amore che hai riversato su di noi e sulla comunità. E per questo non possiamo che ringraziarti, Fabio. Riposa in pace”.
IL RICORDO DELLA SORELLA: LAURA CHITI
“Io e la mia famiglia – tiene a dire la sorella, Laura Chiti – vorremmo ringraziare di cuore tutta la comunità, che ha mostrato un così sincero dolore per questa perdita, la Misericordia e il Magistrato, per aver accolto Fabio a “casa” per l’ultimo saluto, i colleghi impagabili e sempre presenti, i meravigliosi volontari, tutti gli amici”.
“E poi – così dà l’addio al suo caro fratello – vorrei ringraziare Fabio per essere sempre stato il mio confidente, il mio sostegno, il mio “rompino fratellino” fino al suo ultimo respiro”.
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