FIRENZE – Erano in tantissimi anche dal nostro territorio coloro che ieri, sabato 12 marzo, hanno partecipato alla manifestazione per la pace in piazza Santa Croce, a Firenze, “Cities stand for Ukraine” .
Fra questi anche i sindaci. Come quello di Barberino Tavarnelle, David Baroncelli, che di fronte alle parole di chi critica la manifestazione alla luce dell’invio di armi all’Ucraina da parte dell’Italia, ha risposto dai suoi canali social.
“Noi siamo qui per la pace e per costruire la pace – sono le parole di Baroncelli – Non per inviare armi o sostenere le soluzioni armate ma impegnati nel sostegno dell’accoglienza e degli aiuti umanitari chiedendo l’intervento della diplomazia e il cessare delle ostilità ”.
“Questo – ha concluso Baroncelli – quello che chiedono i sindaci per le comunità locali. Costruire la pace attraverso azioni di pace. Non armi”.
“Grande Firenze, grande Toscana, grande Italia. Sono felice di vedere questa piazza nuovamente irradiare a tutta l’Europa la sua vocazione alla pace e l’auspicio che si arrivi presto ad una tregua”.Â
Lo ha detto il presidente della Regione Eugenio Giani, intervenuto anch’esso alla manifestazione in piazza Santa Croce.Â
“Mi auguro che la tregua ci sia – ha aggiunto Giani parlando in una piazza afollata di gente e di bandiere – e che anche a partire da una manifestazione come quella di oggi si possa avviare una trattativa che contribuisca a creare davvero le condizioni per fare tacere i fucili, spegnere la voce della guerra e far parlare quella della pace”.
“Questa piazza aiuta l’Europa a dare voce all’aspirazione di tutti – ha proseguito – e spinge per far ritrovare quel senso di umanità anche in chi ha deciso, senza motivi plausibili, l’invasione dell’Ucraina”.
“Me lo auguro quando vedo i bambini orfani che stiamo ospitando in Toscana – ha detto ancora – per i ragazzi che abbiamo visto anche stamani al centro accoglienza e che arrivano qui senza un euro e soltanto uno zainetto sulle spalle”.
“Per queste persone che fuggono – ha concluso Giani – ma che stanno dimostrando di essere un popolo vivo, un popolo che sento vicino e che sono convinto sarà protagonista dell’Europa di domani”.Â
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