CHIANTI FIORENTINO – Ha deciso di rimettersi in gioco a dieci anni dalla sua ultima esperienza politico-amministrativa a Impruneta.
Francesca Buccioni sarà fra i candidati di Casa Riformista (nel nostro collegio elettorale, Firenze 2), a sostegno della coalizione di centrosinistra e della candidatura a presidente della Regione Toscana di Eugenio Giani, nelle urne di domenica 12 e lunedì 13 ottobre.
Buccioni, dieci anni di distanza dalla politica dopo la sua esperienza da amministratrice a Impruneta. Un ritorno da candidata come consigliera regionale: ci spiega i motivi che l’hanno spinta verso questo passo?
“Un progetto (quello di Eugenio Giani Presidente – Casa Riformista) coerente con la mia identità e appartenenza politica delle origini: moderata e riformista appunto. Compagni di viaggio credibili e capaci, uomini e donne “che hanno fatto” e “sanno fare”. Un mio bagaglio personale e professionale, diverso e più maturo rispetto ai tempi dei miei precedenti mandati amministrativi come assessore alla pubblica istruzione e al welfare ad Impruneta, arricchito da nuove conoscenze e competenze coltivate per il mio lavoro anche in contesti internazionali. Il “mestiere” del politico, oggi nel 2025, deve coniugare sicuramente la dedizione alla causa e la passione, ma servono anche credibilità, preparazione, esperienze, abilità lavorative, cultura, visione e network. Una osservazione e un ascolto del mio territorio da un punto di vista privilegiato, quello di semplice cittadina, “libera”, (anche in questo percorso senza alcuna tessera), a cui amici e persone, associazioni, realtà produttive, sociali e sportive “si sono sentite libere” di raccontare necessità, bisogni, opportunità, visioni e idee. Ecco perché adesso dopo l’ascolto, mi piacerebbe agire: per dare concretezza e continuità a misure e interventi irrimandabili per il nostro territorio di riferimento. Il Chianti (e non solo) merita nuove opportunità e la realizzazione concreta di progetti ambiziosi e necessari”.
Quali le sue parole d’ordine in questa breve e intensa campagna elettorale? In particolare in riferimento al nostro territorio…
“La prima sfida è l’astensionismo (i dati delle altre consultazioni regionali appena svoltesi non sono confortanti): convinciamo amici e parenti ad andare ad esercitare questo Diritto.
Senza i numeri, in politica non si decide nulla. Senza votare si delegano ad altri le partite più importanti da giocare. Non deleghiamo ad altri il nostro futuro, e il prendere posizioni e decisioni coraggiose e definitive che avranno poi un impatto nella nostra vita di tutti i giorni.
Dalla Sanità territoriale (e ci includo la prevenzione che in alcune diagnosi vale più della cura; ad Impruneta abbiamo anche la sfida della nuova Casa di Comunità centrale per l’intero territorio circostante se concepita con servizi all’avanguardia e con il ruolo fondamentale dei medici di base); al mantenimento del progetto “Asili Gratis” che permette il ritorno competitivo delle donne nel mercato del lavoro e supporta le famiglie con la gratuità del servizio per i bambini dai 3 mesi ai 3 anni; dalla partita delle infrastrutture (una zona come quella del Chianti da un punto di vista commerciale, produttivo e turistico niente può fare senza un aeroporto cittadino sicuro e moderno) a quella dei trasporti (la preparazione delle nuova gara regionale dovrà riportare chilometraggi persi nei nostri Comuni impattati solo marginalmente dalla nuova rete tramviaria per dare risposte a studenti e a pendolari, insieme ad una mobilità integrata tra la città e i comuni limitrofi, veloce e efficiente); dalle politiche sul lavoro (supporto e sostegno ai vari tavoli di crisi aperti), ai tirocini di reinserimento per disoccupati/inoccupati, ai percorsi formativi nelle filiere strategiche, alle borse di studio agli incentivi per le aziende che assumono, dal supporto all’imprenditoria e all’innovazione alle sovvenzioni per i giovani che vogliono avviare un’impresa. In ogni ambito delle politiche regionali i nostri territori giocano un ruolo strategico: serve un lavoro capillare di progettazione per la richiesta di finanziamenti pubblici da fare insieme in modo compatto e coeso per il benessere e il futuro dei cittadini”.
Cosa si aspetta, dal punto di vista politico, da un progetto come quello di Casa Riformista?
“Il centrosinistra ha bisogno della componente riformista al suo interno, e ha bisogno di un bilanciamento tra le varie “sfumature”. Le persone hanno bisogno di dialogo e concretezza. Casa Riformista ha questo coraggio: dopo la fase dell’ascolto questa è la fase dell’agire del fare! Una casa civica e centrista, nata da poco, in modo inclusivo e plurale, che ha come fondamenta l’ambizione di fare proposte, critiche, prese di posizione politiche per riportare moderazione e confronto, tenendo la barra su questioni su cui dobbiamo lavorare e impegnarci senza derive ideologiche spostando al centro il governo e le politiche della Regione”.
Il suo ritorno inevitabilmente in particolare a Impruneta non poteva certo passare inosservato. Premettendo che si tratta di elezioni regionali, pensa che martedì prossimo a Impruneta si guarderà con maggiore attenzione che altrove il risultato alle urne di Casa Riformista e del Partito democratico….
“Mi piace concentrarmi su un obiettivo alla volta: adesso corro per far fare a Casa Riformista un risultato che possa “contare”. Mi sono messa in gioco in prima persona per avere come zona nel prossimo consiglio regionale esponenti forti del nostro territorio, che lo conoscano e lo vivano fin dalla nascita, come me, e nel profondo, che portino proposte e soluzioni concrete e che facciano crescere, migliorare e innovare la nostra Regione. Lascio al Pd le considerazioni del Pd. Comunque andrà, questa campagna elettorale breve, veloce, fatta in autonomia e in solitaria mi ha fatto riscoprire e incontrare tanta gente, tante realtà, abbracciare bellezze e fragilità del mio comune, trovare idee e progetti e non solo… tutto questo “fermento ritrovato” merita interlocutori aperti, disponibili, concreti, moderni, uniti, moderati e riformisti per aprire comunque sia un dialogo. Ci si impegna in politica quando si sente che “quello che succede” ci riguarda direttamente e si vuole “essere parte della soluzione”, non solo spettatori! Ognuno domenica e lunedì, con il proprio voto può scegliere se essere parte di un nuovo percorso o stare a guardare!”.
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