LE ROSE (IMPRUNETA) – I furti nei cimiteri sono una delle emergenze più odiose che, purtroppo, raccontiamo sempre più spesso.
Fiori, oggetti, dalle tombe scompare di tutto. Dappertutto.
Quello che però è avvenuto nel piccolo cimitero delle Rose, in via di Quintole vicino a Baruffi, nel comune di Impruneta, è oltremodo odioso.
Ce lo raccontano Susan e Massimo, genitori di Alan, il loro figlio investito e ucciso al Galluzzo nel 2001, all’età di quindici anni.
“Nel cimitero delle Rose – ci dicono – riposano le ceneri di nostro figlio. Il cimiterino è un po’ trasandato ma tranquillo”.
“Proviamo a mantenere un aspetto gradevole e dignitoso al forno che ospita i resti del nostro ragazzo sfortunato” ci spiegano.
“Al posto di vasellame in plastica – proseguono – preferiamo porre oggetti in terracotta di Impruneta, per ospitare piantine e fiori”.
“Purtroppo – aggiungono – recentemente un piccolo vaso è stato rubato e non è la prima volta che accade un fatto del genere”.
“Non parliamo del valore dell’oggetto in sé – precisano – comunque modesto, ma della povertà del gesto di chi ha compiuto il furto”.
“Non crediamo che l’autore leggerà mai queste righe – concludono Susan e Massimo – che vogliono solo esprimere, nella consapevolezza che esistono infiniti fatti più gravi, quanto possa essere misero l’animo umano”.
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