IMPRUNETA – “Le modifiche alla viabilità di Impruneta fanno ancora discutere perché appare sempre più chiaramente che sono state eseguite senza un completo approfondimento culturale dei vari aspetti”.
Inizia così la riflessione del responsabile Chianti di Forza Italia, Fabiano Cammelli, sul tema che da tempo divide a Impruneta: la rivoluzione-viabilità voluta dalla giunta comunale guidata dal sindaco Riccardo Lazzerini.
“Le finalità del progetto – ricorda – che prevedeva, con l’attraversamento a senso unico del centro, la valorizzazione della piazza Buondelmonti dal punto di vista estetico e come luogo di aggregazione, l’aumento dei posti macchina, la maggior sicurezza e il minor inquinamento, si sono dimostrate fragili, parzialmente realizzate e portatrici di notevole disagio”.
“Non si è voluto adeguatamente considerare le conseguenze negative che stanno subendo le attività commerciali e di conseguenza i cittadini – accusa Cammelli – perché l’importanza dei “negozi di prossimità” non è solo economica ma di tenuta sociale e della qualità della vita urbana”.
“Infatti – aggiunge – i negozi di prossimità (o di vicinato) creano un senso di comunità per essere punti di incontro e socializzazione(e non una piazza vuota), soprattutto per anziani e persone sole, oltre ad offrire un servizio unico, su misura, basato sulla conoscenza del cliente e delle sue preferenze negli acquisti che non è facilmente replicabile nella grande distribuzione. E’ quindi una tematica che va approfondita perché centrale per lo sviluppo di una intera comunità e desta particolare preoccupazione”.
“La maggioranza degli esercizi – sottolinea Cammelli – è contraddistinta da costi crescenti non supportata da un adeguato aumento della cifra di affari. Anzi, in un paese dove anno su anno il numero di abitanti è in diminuzione, come è possibile pensare ad una modifica del sistema viario che, non solo allontana chi arriva dal fuori paese ma ha indotto anche chi si trova, per ragioni logistiche, ad usare la macchina, a cercare alternative altrove”.
“Questo vuol dire contribuire ad impoverire il tessuto economico – riprende – innescando una spirale al ribasso che vede: meno scorte per meno richiesta, meno opportunità di vendita, più chiusure. La cittadinanza si è rassegnata, cioè si è adattata, per impossibilità di reagire, a sopportare gli effetti di un provvedimento infelice che provoca solo danni e peggiora la qualità della vita”.
“L’amministrazione invece – sottolinea – è soddisfatta per l’utilizzo estivo della piazza, ma non ha considerato che l’Impruneta non è il paese dei balocchi e che, comunque, si poteva ospitare iniziative anche prima liberando la piazza all’occorrenza”.
“Si sta rovinando il paese – conclude Cammelli – insistendo con un provvedimento che nessuno aveva richiesto e di cui nessuno sentiva il bisogno, salvo il sindaco. E’ consigliabile ripristinare il doppio senso migliorando dove possibile pensando, per primi, agli anziani e ai disabili”.
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