SAN CASCIANO – A poche ore dal momento clou del Carnevale Medievale Sancascianese, che prenderà vita nel cuore storico del paese, la contrada più vicina alla città gigliata affila le armi della cultura popolare, innervata di fantasia e tradizioni antiche.
La contrada del Giglio, capitanata da Elisa Ferruzzi, alla sua prima esperienza da capocontrada, si affida al fascino di un mistero fiorentino per sbaragliare la concorrenza.
Si tratta di una storia che trae spunto dalla leggenda fiorentina “Il rifrullo del Diavolo”, secondo cui ancora oggi, da una parte del Duomo di Firenze si avverte una brezza perenne.
Un venticello che sarebbe il soffio del Demonio, che in un tempo ignoto pare si sia messo a sbuffare perché ingannato da un prete.
In che modo avete rivisitato la leggenda?
“Innanzitutto abbiamo improntato la nostra storia sulla figura di Bartolomeo, un uomo misero e credulone al quale un giorno si manifesta il Diavolo. La creatura demoniaca offre a Bartolomeo tre desideri, in cambio della sua anima. Il pover’uomo accetta e con il primo desiderio chiede ricchezza. Deriso ugualmente dai suoi concittadini, chiede quindi astuzia”.
C’è un punto di svolta nella storia?
“Sì, è il momento in cui Bartolomeo capisce di essere stato beffato. Si accorge che qualunque possa essere il terzo desiderio, il Maligno non perderà tempo e agguanterà la sua anima. Allora, come terzo desiderio, chiede speranza, ottenendo di entrare in chiesa a pregare. Il potere divino, infatti, è l’unica forza capace di contrapporsi al Demonio”.
Come finisce?
“Le preghiere di Bartolomeo, infine, vengono ascoltate e la speranza divina trasforma il Diavolo in un vento, che continuerà per sempre a soffiare di fronte alla chiesa”.
Cosa vuole dire oggi il racconto?
“Intorno alla figura di Bartolomeo abbiamo costruito il concetto di speranza, tema del Giubileo del 2025. Questo personaggio rappresenta per noi la capacità dell’uomo di cogliere le occasioni e di affidarsi alla speranza per uscire dai momenti più bui e più complessi”.
Con quale spirito prendete parte alla tredicesima edizione del Carnevale Medievale Sancascianese?
“Il sentimento che prevale in queste ore è quello di un’unità ritrovata e rafforzata nel gruppo della contrada, abbiamo tanta voglia di divertire e divertirci. E vincere, perché no? Anche se un trionfo morale lo abbiamo già portato a casa ed è il progetto creativo e collettivo di cui siamo tutti autori e autrici. La nostra storia affascinerà il pubblico e la giuria, ne siamo convinti”.
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