Leopoldo Vanni, uomo imprunetino facoltoso, alla sua morte il 16 agosto 1927, volle lasciare la sua Villa e tutti i suoi possedimenti, come risulta dal testamento olografo con il quale disponeva dell’intero suo patrimonio a favore di un “asilo per la vecchiaia impotente” dichiarando che “potranno essere ammessi quei vecchi maschi e femmine che siano nativi del popolo di Impruneta”, ma poi, quasi a prevedere le mutevoli esigenze dei tempi, estendeva con codicillo sottoscritto, la possibilità al ricovero dei “vecchi del Galluzzo”.
L’Opera Pia, quindi, non è un’azienda come le altre ma un dono a tutto il paese dell’Impruneta e pertanto un bene da custodire, amare, servire e apprezzare.
D’allora, l’Opera Pia non ha mai smesso di perseguire la sua vocazione primaria rimanendo sempre attenta e fedele alla volontà del suo benefattore anche nel mutare dei tempi e delle esigenze, nonchè delle norme vigenti in materia sanitaria.
Questa fedeltà è palpabile, tangibile e si respira visitando la struttura. Gli anziani sono inseriti in un ambiente familiare e non antisettico come si potrebbe pensare: anche nelle loro camere possono, ad esempio, portare elementi di arredo che ricreino, per quanto possibile, un visibile legame con la propria abitazione, per non soffrire bruschi strappi con il loro vissuto.
La loro storia è arricchita e valorizzata nelle attività che sono proposte durante la mattinata e il pomeriggio quando, oltre le terapie necessarie, sono assistiti, stimolati e incoraggiati a vivere in gruppo proposte ricreative che favoriscono la socializzazione e il recupero e/o mantenimento delle abilità personali.
C’è, quindi, una grande attenzione alla persona singola e non a un’idea astratta di ospite. Una cosa mi ha sempre stupito: la direttrice, Donetta Verniani, oltre ad essere estremamente competente sulle questioni meramente legate al suo incarico, conosce personalmente ogni ospite della casa in ogni suo aspetto clinico, storico, umano e familiare.
Questo è un grande pregio per chi deve mettere in atto scelte importanti per l’azienda per cui lavora, visto che questa è mirata all’assistenza di persone vere, concrete e non nomi su cartelle cliniche-amministrative.
Proprio perchè la valorizzazione dell’ospite, in tutti i suoi ambiti, è una priorità per l’Opera Pia, così com’è stata voluta dal suo fondatore, questa ha scelto di partecipare a progetti qualitativi proposti a livello regionale e nazionale. Ha pertanto aderito al modello del marchio Q & B., gestito dalla società Kairos, marchio ideato con l’Unione Provinciale Istituzioni per l’Assistenza.
Questo marchio è centrato sul miglioramento continuo della qualità a partire dal benchmarking con altri enti (studio dettagliato della produttività, della qualità e del valore in aree e attività differenti in relazione alla performance di qualche altro soggetto), che erogano analoghi servizi e si propone di valutare il livello di qualità realizzato, secondo 12 fattori individuati come importanti per la qualità della vita e il benessere degli anziani residenti nella struttura o in strutture analoghe.
Questi fattori non rappresentano i servizi (infermieristico, fisioterapico, medico, assistenziale, ecc…) ma delle dimensioni importanti della vita degli anziani come ad esempio: il rispetto della riservatezza e della dignità della persona; l’attenzione alla realizzazione della persona attraverso interessi e hobby personali e un’animazione qualificata, personalizzata e non infantile; mantenimento dell’operosità quotidiana; valorizzazione della propria vita personale e dei propri affetti; disponibilità di verde; qualità complessive dell’ambiente residenziale, delle stanze e degli spazi privati; cura estetica e bellezza della persona; accompagnamento spirituale; ecc…
Quindi non solo pazienti da curare ma persone da custodire e valorizzare nella loro interezza fisica, psicologica, affettiva e spirituale. Tutto il personale è conscio di quest’aspetto e atto continuamente ad operare per il benessere complessivo dei residenti.
Questa sensibilità si è mostrata particolarmente manifesta nel nuovo Consiglio di Amministrazione che si è insediato lo scorso novembre, che oltre ad essere composto da persone qualificate per il ruolo che debbono svolgere, ha saputo entrare nell’azienda in punta di piedi ma con grande dedizione e passione (ricordo che i membri di questo consiglio non percepiscono più nessuna retribuzione da parte dell’Opera Pia ma svolgono il loro servizio gratuitamente).
Il Consiglio, infatti, per l’anno 2014, ha deciso unanimemente la tariffa giornaliera, nell’ottica di incidere in maniera limitata sulla situazione economica delle famiglie, stante il prolungarsi del generale stato di crisi economica nazionale e internazionale (dando atto che sarà provveduto in corso di esercizio ad un monitoraggio in iter onde verificarne il permanere della sostenibilità) e questa risulta oggi la più bassa in assoluto in tutta la provincia di Firenze, secondo i dati dell’associazione ANSDIPP Toscana, per le strutture che hanno già deliberato per il 2014.
Una scelta questa che fa onore a un’azienda che è continuamente sottoposta a costi di manutenzione e di adeguamento per i numerosi cambi di norme voluti dallo Stato.
Non possiamo che essere contenti e orgogliosi di avere sul nostro territorio un’eccellenza nel settore dell’assistenza agli anziani come l’Opera Pia Leopoldo e Giovanni Vanni, sperando che l’impegno di tutti e anche quello politico sia mirato al mantenimento e alla valorizzazione di questo bene così importante.
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