GREVE IN CHIANTI – “E’ un progetto studiato nei minimi particolari, che non avrà impatto sul territorio, ridurrà l’inquinamento, produrrà il calore strettamente necessario alla piscina, abbatterà i costi e risolverà un annoso problema per il nostro territorio, andando inoltre a dare lavoro ad aziende della nostra terra”.
Il consigliere comunale con delega alle energie rinnovabili Carlo Nozzi (in foto) risponde entrando nel merito di quanto affermato dal Comitato Chianti senza Inceneritore (clicca qui per leggere l'articolo), a dir poco critico sull'idea di un impianto a biomasse accanto alla piscina del capoluogo, facendo presente che “questa volta gli asini hanno studiato, e il progetto li smentisce in tutto”.
"Devo ricordare al Comitato – ricorda Nozzi – che se le paure del Comitato sono quelle che abbiamo letto, è bene allora che non accenda mai un caminetto di casa o una stufa a pezzi di legno, ma soprattutto non si riscaldi mai con la classica caldaia dell’abitazione che usufruisce della combustione a gas metano o Gpl, più inquinante dell’impianto progettato dall’amministrazione comunale. E non faccia mai una grigliata in giardino: insomma, si è scesi veramente ad un livello basso della discussione”.
“Ritengo che qualsiasi cosa sia sempre migliorabile e contestabile – dice ancora Nozzi – ma mi meraviglio doverlo apprendere dal presidente del Comitato Chianti senza Inceneritore, che dovrebbe essere a favore delle cause per un ambiente migliore e più pulito. Le sue considerazioni sembrano parole solo per la propria visibilità o per riempire uno spazio nel giornale senza la necessaria conoscenza né dell’impianto pensato e “progettato”, ma soprattutto accompagnato da tutte quelle valutazioni di inquinamento, di impatto paesaggistico ed anche tecnico economiche”.
Poi Nozzi entra nel dettaglio: “Come ben sapete la precedente amministrazione aveva già dato mandato al Polo di Navacchio per realizzare un progetto di fattibilità (a costo zero pertanto), relativo ad un impianto di cogenerazione a biomasse legnose da 200 kWe (elettrici) e 530 kWt (termici) in adiacenza alla piscina comunale”.
"Ma al nostro insediamento all’interno – continua il consigliere delegato alle rinnovabili – abbiamo studiato tale progetto di fattibilità riscontrando però alcuni fattori di criticità per il nostro territorio”.
Fra questi, il dover realizzare un capannone industriale di 1.500 mq. e il relativo piazzale di manovra, in un sito dove l’attuale strumento urbanistico non lo prevede e soprattutto di notevole impatto ambientale.
E poi, ricorda ancora Nozzi, "risparmio euro/kWt (termici) per l’amministrazione del 40% rispetto all’attuale combustibile (metano); dissipazione del 50% dell’energia termica prodotta, pari a KW t 1.500.000 annui (spreco di energia termica); difficoltà nell’approvvigionamento di 1.600 tonnellate di cippato con le aziende forestali del nostro comune. Con l'approvvigionamento da altre regioni d’Italia sarebber arrivato il transito di quattro autotreni al giorno, in quanto l’impianto produce energia elettrica e termica per 7.500 ore annue".
A fronte di tutte le considerazioni evidenziate nel rispetto dei problemi di salvaguardia del territorio, ambientali ed economiche l’amministrazione ha dato incarico al consigliere comunale con delega alle energie rinnovabili ed al tecnico del Comune del settore ambiente di provvedere alle modifiche necessarie da apportare.
“E’ stato pensato quindi – spiega Nozzi – ad un impianto sempre a biomasse legnose, ma progettato solo per il fabbisogno indispensabile alla piscina tenendo conto delle seguenti caratteristiche: impianto a scarti di biomassa legnosa proveniente da attività forestale da 150 Kw termici; realizzazione di Biocommpact (caldaia e magazzino cippato) posto in sostituzione dell’attuale tettoia dove si trovano a dimora cogeneratori a gas metano non funzionanti; risparmio euro/kWt (termici) per l’amministrazione del 60% rispetto all’attuale combustibile (metano)".
"Il risultato – dice – è che il calore prodotto è quello strettamente necessario al fabbisogno della piscina tenendo anche e soprattutto dei mesi di basso consumo e/o di non consumo. E che l’approvvigionamento di 266 tonnellate di cippato avverrà con le aziende forestali del nostro Comune, con il transito di due camion alla settimana, in quanto l’impianto produce solo l’energia termica strettamente necessaria alle esigenze della piscina e del pallone adiacente”.
Nozzi precisa inoltre che "con questo progetto non vi è impatto ambientale, in quanto sostituzione edilizia con struttura di migliori caratteristiche paesaggistiche. Non si realizza nuova viabilità e spazi di manovra in quanto già esistenti e sufficientemente idonei, con limitazione alle modifiche dell’attuale impianto termico a gas metano e soprattutto idoneo per le nostre aziende forestali dell’area del Chianti che potranno fornire senza difficoltà cippato di buona qualità".
In merito all’inquinamento infine, Nozzi elenca i numeri: "La riduzione di CO2 in tonnellate su Kwh prodotti dalla combustione di biomassa legnosa e rispetto alla combustione di gas metano e inferiore del 90,69%; il rendimento termico dell’impianto e pari al 98%; le polveri sottili o ultrasottili, con sistemi di catalizzazione già in essere in questi tipi di impianti sono tendenti allo zero notevolmente inferiori a quanto previsto dal trattato di Kyoto e dalla Direttiva 96/62 C.E; il livello di azoto nei combustibili legnosi è relativamente basso 0,22% sulla sostanza secca di gran lunga inferiore di quello contenuto nell’attuale combustione a gas metano”.
“Tutta un’altra storia quindi, rispetto a quella paventata dal comitato – dice Nozzi in conclusione – La nostra amministrazione cercherà di continuare e perseguire questa strada ancora con maggiore convinzione ritenendola una giusta pratica per uno sviluppo economico sostenibile del nostro territorio”.
di Redazione
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