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sabato 13 Dicembre 2025
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    Esce fra novembre e dicembre il racconto della vita di Anna Cetica: l’anteprima

    TAVARNELLE – Verrà presentato e messo in vendita tra la fine di novembre e l’inizio  di dicembre un libro molto speciale.

    Un romanzo avvincente in cui la maestra di Noce e Morrocco (due piccole frazioni di Tavarnelle), Anna Cetica, raccontando la propria vita, permette al lettore una riflessione sulla sua. E non solo. Anche sulla scuola e la società di oggi in generale.

    Ben felici ed orgogliosi, annunciano l’imminente pubblicazione del libro coloro che lo hanno promosso. Tra questi, ricordiamo l’ex sindaco di Tavarnelle (oggi consigliare provinciale) Stefano Fusi, la responsabile della revisione del testo Gabriella Congedo e gli ex allievi Brunetto Nesi (che ha convinto la maestra a trascrivere i suoi ricordi) e Giuliana Barbetti.

    Come loro stessi ricordano, di fondamentale importanza è il patrocinio della Provincia di Firenze, del Comune di Tavarnelle e del Comune di Longarone, luogo della tragedia del Vajont e di intrecci nati con la comunità tavarnellina proprio grazie alla maestra. Hanno contribuito tutti in maniera considerevole al supporto di questa iniziativa culturale e di memoria collettiva.

    Già il titolo del libro, “Mai dire mai. Memorie di una maestra di campagna”, contenente uno dei suoi motti preferiti, rivela la forte personalità della donna. Donna che è sempre propositiva ed originale, che non si arrende davanti a niente e a nessuno. E che trasmette anche agli altri la determinazione per raggiungere gli obiettivi prefissati.

    Ed è proprio così che si comportava sul lavoro Anna Cetica. Per lei insegnare non significava semplicemente dare nozioni. Significava trasmettere amore e ideali, magari attraverso esperienze concrete, come la visita dei bambini di Tavarnelle a quelli di Longarone subito dopo la tragedia del Vajont. E il progetto di ospitarli l’anno successivo presso le famiglie di Morrocco.

    Nascerà poi, da queste idee della maestra, un’amicizia che dura tuttora e un gemellaggio tra i due comuni.

    Insomma una figura di riferimento non solo per coloro che sono stati suoi alunni. Ma anche (ed ecco  probabilmente l’obiettivo del libro) una persona da cui la generazione presente e quelle future possono imparare e prendere spunto.

    “Dopo tanti anni – raccontano gli ex allievi – è l’unica maestra di cui ci ricordiamo. Ha dedicato tutta la sua esistenza all’insegnamento e ai ragazzi”.

    “Con lei – proseguono – abbiamo imparato non tanto a fare i calcoli quanto a vivere, che è la cosa più importante di tutte”.

    “La sua qualità migliore – conclude Giuliana Barbetti – è sicuramente l’ottimismo. Sempre piena di fiducia e senza mai abbattersi, ci ha insegnato prima a vivere la vita in classe e poi a metterla in pratica quando si usciva dall’aula”.

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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