BARBERINO TAVARNELLE – "Uscite e partecipate: io ci sono. Io sono David. E sono così".
Si è chiusa con un questa frase, accompagnata da un applauso, la serata di presentazione della candidatura dell'ex sindaco di Tavarnelle, David Baroncelli, a sindaco del comune unico di Barberino Tavarnelle alle elezioni amministrative del prossimo 26 maggio.
Lunedì 11 marzo, in una sala del Crc La Rampa gremita (e sorpresa dalla nevicata che ha accolto i partecipanti all'uscita…), molti gli interventi dei rappresentanti della coalizione di centrosinistra e di cittadini della cosidetta "società civile".
In platea, fra gli altri, il sindaco di Greve in Chianti Paolo Sottani, quello di San Casciano Massimiliano Pescini, il segretario metropolitano del Pd Marco Recati, il senatore Dario Parrini.
Tangibile l'emozione di molti per l'avvio di una campagna elettorale a suo modo storica. Quella che dopo la fusione del novembre scorso, divenuta operativa l'1 gennaio, riguarderà per la prima volta i due comuni uniti.
Davanti alla platea, il tavolo con al centro Baroncelli, che indica nei suoi partecipanti quella che qui è la saldatura del mondo del centrosinistra, inteso come partiti ma anche come cittadini. A coordinare gli interventi Raffaele Palumbo, giornalista di Controradio.
I rappresentanti della coalizione di centrosinistra
Ha iniziato Tiberio Bagni, segretario del Pd di Barberino Tavarnelle: "Quella di David è una candidatura frutto del lavoro unitario di tutta la coalizione di centrosinistra, che ha deciso di continuare insieme anteponendo le cose che ci uniscono a quelle che ci dividono. Il lavoro di confronto con la cittadinanza ha fatto emergere la figura di David come la più idonea per guidare il comune di Barberino Tavarnelle".
"David – ha proseguito Bagni – a mio avviso è stato un grande sindaco, che sa stare in mezzo alla gente, ascoltando le richieste e facendole diventare proposte di governo. Adesso partiranno tavoli per un vero percorso partecipativo. La nostra coalizione deve essere rappresentativa di una comunità politica: e porta risultati solo se rimane unita".
Stefano Fusi, sindaco di Tavarnelle per due mandati, rappresentante di Liberi e Uguali, ha proseguito dicedo di essere "emozionato, perché questa è una campagna elettorale speciale. Votiamo per il comune riunificato, per sfide affascinanti ma anche difficili. C’è bisogno di tutti per essere all’altezza della situazione, per proporci e porci con il giusto peso".
Ha guardato anche oltre a Barberino Tavarnelle: "Il momento politico del nostro Paese è terribile, con un governo razzista, xenofobo, si voterà in concomitanza con le europee. Ma a sinistra c’è vita, tocca a noi stare insieme. Guardando alle amministrative e oltre. Senza una proposta unitaria di centrosinistra l’Italia va a rotoli".
Poi è tornato al locale: "Abbiamo ritenuto tutti in maniera convinta che David Baroncelli sia la persona adatta: io l’ho sempre sostenuto con convinzione e va sostenuto per vincere, vincere bene. E per governare bene dopo".
Infine, rammentando anche la forte vocazione di questo territorio alla cooperazione internazionale, con la voce tremante di commozione ha letto i nomi degli italiani morti nell'incidente area di Addis Abeba: "La loro scomparsa è una perdita e un dolore anche per la nostra comunità".
Molto sintetico Marcello Conforti (socialisti): "La vasta platea mi dice che la scelta di David Baroncelli è valida. E che l'unità a sinistra è fondamentale".

Per quella che è stata definita una sinistra civica, al di fuori della formazione partitiche, ha preso la parola Francesco Grandi: "Rappresento quel "porto" di persone che non trova una casa alle proprie domande a livello nazionale, ma che vuol fare parte di un mondo di centrosinistra. Penso sia giusto quindi, da parte della coalizione, aprirsi alle istanze di chi non si sente politicamente rappresentato".
"La candidatura di David Baroncelli – ha detto con convisione – avrà una forza ancora maggiore se anche tutto il processo che partirà avrà una forza incredibile. Senza urlare. Senza essere contro qualcuno. Senza solleticare paure. Ma con le persone. Con i valori. Con e per questo territorio".
Le parole di Giacomo Trentanovi
Giacomo Trentanovi, ex sindaco di Barberino Val d'Elsa, è stato presentato come coordinatore della scrittura del programma: "Vedere così tanti ci dà forza e fiducia. Ma perché siamo qua? Perché ci candidiamo e perché David si candida alla guida di questo progetto? Il punto è che questo progetto affonda piedi e radici nella fusione fra i due comuni. Abbiamo fatto un percorso particolare: a fronte di cinque tentativi di fusione in Toscana, siamo stati gli unici a farcela. Perché fino dal primo giorno della passata legislatura, ma anche delle precedenti, c’è stato questo obbiettivo. Fatto di piccoli passi, uno dietro l’altro. Un pezzettino alla volta. E questo vogliamo farlo anche per il futuro".
Si è guardato un po' alle spalle, agli ultimi mesi del 2018: "C’era chi teorizzava che gli amministratori in carica avrebbero dovuto uscire di scena: se fossimo usciti di scena non ce l’avremmo fatta a fare quella fusione. Invece gli amministratori in carica ci hanno messo la faccia, incontrando le singole persone, casa per casa".
Poi ha tenuto a dire che "siamo una coalizione di centrosinistra, ma in questi anni abbiamo provato a far vedere cosa vuol dire fare il sindaco di tutti, andando oltre il nostro campo politico. E vogliamo provare a farlo anche per il futuro. La candidatura di David parte dal centrosinistra, ma guarda anche oltre"".
"Il punto fondamentale è unire questa comunità – ha concluso Trentanovi – Che adesso è al suo primo passo. E credo che soltanto noi possiamo candidarci a tenerla unita. Perché siamo stati quelli che hanno contribuito in maniera determinante a unirla, senza guardare agli interessi personali. Altrimenti si sarebbe assistito a un’altra storia: penso sia stato un valore e anche un esempio per i livelli più alti. Possiamo guardare con più fiducia al futuro: più forti qui e più forti fuori".
Microfono ai cittadini
Poi il microfono è passato ad alcuni cittadini, precisando che tutti gli incontri sul territorio (nella fotogallery in alto trovate tutto il programma) serviranno proprio dar voce a tutti.
Ha iniziato Luigi Lisi, pensionato, volontario nel mondo del sociale: "Scegliete persone umili e coraggiose. Che vadano a vedere anche cosa fanno altri, in particolare nel settore sociale in cui c'è tanto bisogno".
Ha proseguito Manola Coccheri: "Sono qui come insegnante per ribadire l’importanza della scuola e della cultura. Partendo dai bambini e dalle bambine. Andando ancora più in là di quello che hanno già fatto le amministrazioni precedenti".
Sandro Catarzi ha centrato l'attenzione sulla "manutenzione del bene pubblico, vorrei che Barberino Tavarnelle volesse dire sempre di più bellezza".
Luisa Galgani, giovane ricercatrice in ambito di cambiamento climatico: "L’ambiente dovrebbe essere al centro di ogni discussione, riguarda noi tutti, che siamo parte di un sistema più grande. Con cui abbiamo perso la connessione. Quando si parla di ambiente si parla anche di giustizia sociale, di solidarietà".
Capitolo-lavoro con Andrea Vermigli (Rsu Laika): "Negli ultimi tempi sembra che il mondo del lavoro non sia di grande interesse a livello nazionale. Io porto qui l’esperienza di Laika: era un’azienda che non aveva più futuro in questo territorio. Se il comune di Tavarnelle l’avesse vista come questione chiusa nei suoi confini oggi non saremmo qui. Invece ci si è aperti e i risultati sono arrivati. Su Laika si è creata sinergia fra azienda, lavoratori, istituzioni: è questa la base per la creazione di lavoro e per dare equità alla società".
Antonella Lo Monaco, presidente della Compagnia di Linari e componente di una associazione per aiuto a malati oncolgici operante in Val d’Elsa: "Cerchiamo di aiutare soprattutto le donne colpite da tumore al seno. E a livello locale cerco di dare una mano a riportare vita nel borgo di Linari. Spero che l'amministrazione comunale dia attenzione a queste realtà".
Ha concluso Bruno Rinaldi, grande esperto di storia locale: "Dobbiamo essere orgogliosi di appartenere a questo territorio, che fin dall’antichità è stato culla dell’uomo".

L'intervento di David Baroncelli
Infine ha preso la parola il candidato sindaco: "Ci confrontiamo a visto aperto come sempre. Qui non si ragiona della candidatura di David Baroncelli, ma di un percorso che facciamo noi cittadini, la nostra comunità ritrovata. Abbiamo messo un punto di partenza, il percorso che faremo riguarda noi. E dobbiamo assumerci la responsabilità di una necessità, che vede questa scadenza elettorale come diversa da tutte le altre".
"Abbiamo la necessità di tracciare una rotta nuova – ha ripreso – che deve essere assunta nel nostro quotidiano. La rifondazione straordinaria di una comunità intera: una parte del nostro lavoro sarà questa. La serata di oggi serve per risvegliarsi. Abbiamo notato un po’ di torpore. Le tracce e i linguaggi che ci hanno portato fino a qui non servono più. Dobbiamo parlare di fatti concreti, di partecipazione reale, dismettendo gli slogan che piacciono tanto ma che non fanno crescere la politica dell’appartenenza e il valore della comunità".
"Sono tempi di cambiamento – ha continuato Baroncelli – e siccome qui il cambiamento lo abbiamo iniziato insieme, è insieme che lo dobbiamo portare avanti. Con responsabilità collettiva. Siamo stati gli unici in Toscana ad avviare un mutamento così importante come la costruzione di un nuovo comune, che ridisegna anche il Chianti e la Val d’Elsa. Questo nuovo comune deve essere collocato in queste due aree, con politiche importanti. Abbiamo iniziato a farlo con le politiche sociali sanitarie di confine, ma dobbiamo andare avanti senza avere paura delle sfide e delle difficoltà".
"Anche perché – ha detto con sicurezza – nei momenti di grande difficoltà questa comunità ha sempre dato il meglio: si deve essere contenti quindi del cambiamento in atto. Per essere degni della nostra grande storia non si deve solo ricordarla nel presente. Ma in questo presente progettare per il futuro, innovando e riprendendo un cammino. Che deve partire dalle piccole cose, da cui passa la bellezza del territorio e la capacità di stare vicino ai cittadini".
"Dovere, onore, paese – ha concluso – Lo dicevano a Sparta e non sono appellativi di destra, ma parole per un futuro migliore per tutti quanti. Il pericolo che dobbiamo evitare è quello di isolarsi nei nostri individualismi. Insieme metteremo in fila le priorità, guardando sempre al bene collettivo".
di Matteo Pucci
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