FIRENZE – L'8 marzo, in occasione della festa del San Giovanni di Dio , è stata intitolata la sala riunioni del Laboratorio di Analisi del presidio di Torregalli alla dottoressa Fabrizia Mattolini, prematuramente scomparsa nel dicembre scorso.
La dottoressa aveva diretto con competenza e dedizione la professione medica fin dagli anni della specializzazione arrivando a ricoprire il ruolo prima di direttore facente funzione del Laboratorio Analisi Chimico Cliniche dell’Ospedale San Giovanni di Dio della allora Asl 10 di Firenze e successivamente di direttore della Patologia Clinica sempre dell'Ospedale San Giovanni di Dio di Firenze, dell’Azienda Usl Toscana Centro.
I colleghi del Laboratorio di Patologia Clinica e Immunoallergologia hanno voluto ricordarla in una sentita lettera, dove emergono chiaramente le sue doti professionali e la sua grande umanità sempre attenta ai bisogni degli altri.
“Se ne è andata via in punta dei piedi – si legge – lavorando con la consueta dedizione fino a poche settimane prima di lasciarci. Fabrizia ha lasciato un vuoto incolmabile in tutti noi che abbiamo avuto la fortuna di conoscerla. La sua grande eredità per noi tutti e' l'importanza dell'umanità e dei valori umani nel ricordo del suo sorriso che resta indelebile nei nostri cuori. Con grande umiltà ci ha insegnato a volerci bene in modo semplice e vero”.
“Il Laboratorio – scrivono ancora i colleghi di Patologia Clinica e Immunoallergologia – era per lei un po’ una seconda casa come per tutti quelli che amano il proprio lavoro. Le sue doti professionali e la sua grande umanità sempre attenta ai bisogni degli altri le hanno permesso di interpretare pienamente il ruolo di medico di laboratorio conciliandolo con le responsabilità di direzione della Struttura".
"Una figura – sottolineano – che è diventata punto di riferimento per i pazienti con patologie coagulative e sostegno per i colleghi che a lei facevano riferimento in consulenza. La sua dolcezza, la sua umanità e il suo fare scherzoso hanno sempre caratterizzato i suoi rapporti con i colleghi e con i pazienti entrando cosi’ in maniera profonda e unica nel cuore di noi tutti. Per questo sono tante le persone che le hanno voluto bene e che continueranno a ricordarla con affetto”.
La dottoressa si era laureata in Medicina e chirurgia all'Università di Firenze il 9 gennaio 1984 aveva proseguito i suoi studi conseguendo la specializzazione in Ematologia generale, Clinica e di Laboratorio.
L'ematologia era la sua vera passione che traspariva in ogni suo atto professionale perché perfetta fusione di clinica e laboratorio.
Dietro l’attenzione professionale c’era in realtà sempre un’attenzione speciale e totale per i suoi pazienti facendosi carico in toto delle loro problematiche, sempre pronta ad aiutarli e a trovare soluzioni anche al di là dell'atto medico sospinta da una fede profonda che non l'ha mai abbandonata.
di Redazione
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