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mercoledì 22 Ottobre 2025
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    No all’educazione alla sessuoaffettività dall’asilo alle medie inferiori? I Comuni del Chianti fiorentino si ribellano

    Gli assessori Amalfitano, Becattini e Borri: "La Lega propone di compiere un passo indietro, un salto oscurantista che mette in pericolo il diritto alla formazione e lede di fatto l'autonomia scolastica"

    CHIANTI FIORENTINO – “Chi stabilisce un divieto proibisce un’azione che si presuppone possa arrecare un grave danno alla collettività, possa far “male” al singolo e alla comunità. Quello che ci domandiamo è come sia possibile che, in un’epoca come la nostra, segnata dal ritiro sociale e dall’isolamento, dall’incapacità di gestire emozioni e realizzare contatti diretti, non solo verbali, fenomeno che sta crescendo a dismisura nelle dinamiche di sviluppo delle nuove generazioni fino a tradursi in una vera e propria emergenza sociale, la Lega ci proponga di compiere un passo indietro, un salto oscurantista che mette in pericolo il diritto alla formazione e lede di fatto l’autonomia scolastica. Con l’approvazione di un emendamento che vieta l’attività educativa sui temi della sessualità e dell’affettività dall’infanzia alle scuole medie. Troviamo questa scelta inaccettabile, immotivata e pericolosa”.

    Sono gli assessori dei tre comuni dell’Unione comunale del Chianti Giacomo Amalfitano (Greve in Chianti), Duccio Becattini (San Casciano) ed Elena Borri (Barberino Tavarnelle), a contestare aspramente l’emendamento, firmato da Giorgia Latini (Lega).

    “Il documento – spiega in una nota l’Unione comunale del Chianti fiorentino – che è stato approvato in commissione cultura alla Camera e che modifica il disegno di legge Valditara introducendo un divieto che impone e relega la possibilità di parlare in classe di affettività e sessualità esclusivamente agli studenti e alle studentesse delle scuole secondarie di secondo grado, e solo con l’autorizzazione delle famiglie”.

    Assessori che, peraltro, rappresentano tre Comuni che da tempo investono e sostengono con risorse proprie (e il supporto di professionisti e associazioni locali) progetti mirati agli studenti e alle studentesse del territorio, finalizzati all’educazione e all’attività laboratoriale relativi a questi temi.

    “Agendo in questo modo – proseguono i tre assessori – il centrodestra non fa che limitare la libertà educativa e l’autonomia che sono insite nel Dna del nostro sistema scolastico. Parlare di emozioni, parlare di temi legati alla conoscenza del proprio corpo, alla sessualità, offre un aiuto importante ai ragazzi e alle ragazze a comprendere e fare propri valori come rispetto di sé e degli altri, dialogo, condivisione, empatia, a non rifugiarsi nelle tante insidie del web e dei social, in un mondo solitario fatto di comunicazione verbale e nient’altro”.

    “Nel nostro territorio – fanno notare – non abbiamo istituti superiori, la comunità scolastica alla quale ci rivolgiamo è quella dell’infanzia, della primaria e della scuola secondaria di primo grado, i ragazzi e i ragazzi possono solo trarre beneficio da esperienze e attività educative che affrontano in maniera appropriata, con il supporto e le competenze di professionisti ed esperti del settore, argomenti e temi che non dobbiamo far passare come tabù vietandoli ai più giovani”.

    “Crediamo che tali regole stringenti – insistono – possano al contrario indurli ad informarsi in maniera non corretta e ad attingere a fonti discutibili facilmente reperibili online, una simile proibizione spingerebbe i giovani a sviluppare dinamiche disfunzionali che possono approdare al bullismo, alla discriminazione, all’aggressività”.

    “Non comprendiamo le ragioni di questa scelta antidemocratica che attacca i valori della nostra Costituzione – si ribellano gli assessori – e che ci isolerebbe rispetto al resto dell’Europa dove questo tipo di attività viene svolta senza alcuna remora, anzi è obbligatorio impartire l’educazione sessuale nelle scuole”.

    “La posizione della maggioranza è assolutamente inammissibile – attaccano – e noi continueremo a percorrere la nostra strada, abbiamo stanziato delle risorse destinate a finanziare progetti in partenza tra novembre e dicembre che puntano a formare studenti e studentesse, docenti e genitori e ad offrire loro spazi culturali di conoscenza e approfondimento su questi argomenti”.

    “Lavorando sulla sessualità, sulle emozioni, sull’affettività – affermano in conclusione Amalfitano, Borri e Becattini – non si fa altro che promuovere e mettere in atto percorsi concreti di prevenzione e sensibilizzazione sull’importanza del rispetto delle identità, della nonviolenza, dell’inclusione e della solidarietà”.

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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