Caro direttore,
ho visto che in questi giorni Il Gazzettino del Chianti si è occupato dei disservizi nel trasporto pubblico locale (TPL) che si verificherebbero “a causa del Greenpass”.
# “Da lunedì 18 ottobre il bus delle 7.03 da Strada in Chianti… non si è più visto passare”
# Effetto Green Pass sul Tpl: corse cancellate per mancanza autisti, studenti e pendolari a piedi
# “Anche l’autobus delle 6.14 che passa dal Bargino salta la corsa da due mattine”
Ti informo però, che all’Impruneta non vi sono “disservizi”, soprattutto nel trasporto scolastico.
Infatti, i ragazzi sono stati ripetutamente lasciati “a strasciconi” per il paese con questa o quell’altra scusa, come la “mancanza di autisti”, la Fiera, lo spostamento delle fermate e chi più ne ha più ne metta.
Non sappiamo qual è la verità, ma possiamo sicuramente vedere che i “disservizi” – meglio definibili come totale assenza di autobus – si verificano a pochissimi giorni dal trasferimento del Tpl al nuovo gestore unico regionale che, a quanto pare, porterà diverse novità “non piacevoli” per gli autisti del paese.
All’Impruneta per chi non lo sapesse, il Tpl è stato “da sempre” (decenni) diviso in due parti, una gestita dalla vecchia Ataf come tratta urbana fino Tavarnuzze, l’altra fino al centro come tratta extraurbana, con il comune “diviso in due”.
Allora viene da chiedersi, sarà solo colpa del Greenpass questa situazione, o c’è dell’altro?
Non sembra molto simile a una forma di “sciopero occulto” e a una “prova di forza”?
È possibile che, con le percentuali di vaccinati che si leggono non vi sia più “nessuno” in grado di guidare un autobus?
Lettera firmata
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