SAN CASCIANO – Francesco Dini, fotografo sancascianese con studio in via Machiavelli, nel cuore del centro storico, da tempo apprezzato per il suo lavoro, ha raccontato al Gazzettino del Chianti l’indimenticabile giornata lavorativa del 5 aprile scorso, presso Villa Castelpulci a Scandicci.
Su incarico della Scuola Superiore di Magistratura infatti, ha fotografato in esclusiva il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel giorno dell’inaugurazione dei corsi di formazione per l’anno 2019.
“Nel 2014 – ci racconta Francesco Dini – fotografai a Firenze il matrimonio di Marco Carrai, consulente di Matteo Renzi, in una giornata che vide presenti nella nostra città tanti vip ed il gotha della finanza. Fu quello un buon biglietto da visita che mi diede visibilità e riconoscimento di professionalità, e che in seguito ha generato considerazione e stima da parte di quegli enti che da allora mi hanno incaricato più volte per servizi fotografici, come quest’ultimo”.
“L’incarico datomi dalla Scuola Superiore di Magistratura – continua Francesco – mi ha permesso di avere accesso a particolari zone della villa, precluse agli altri fotografi e quindi ho potuto carpire momenti particolari di questo incontro tra autorità dello Stato, che chiaramente restano ad esclusivo utilizzo della Scuola”.
Tanta soddisfazione per una professionalità maturata nel tempo. Che arriva in un momento in cui le nuove tecniche di fotografia digitale hanno creato tanta improvvisazione nel settore: il riconoscimento ad una vita spesa nel nome della professionalità fa davvero piacere.
“Una giornata – sottolinea Francesco – alla presenza di tante cariche dello stato come il ministro della giustizia Alfonso Bonafede, il sindaco di Firenze Dario Nardella, il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi ed il sindaco di Scandicci Sandro Fallani, tanto per citarne alcuni”.
“Giornata – rimarca – che direi riuscita grazie all’organizzazione del corpo di sicurezza, nonché del cerimoniere del presidente della Repubblica, che mi aveva dato il giorno prima tutti i dettagli per come muovermi”.
“Per questo – conclude Francesco – anche se non ho potuto stringere la mano al presidente Mattarella, sono stato comunque contento di fare bene il mio lavoro: quello dell’osservatore discreto di quello che accade, il narratore esterno che non interagisce con i protagonisti, ma li racconta”.
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