IMPRUNETA – Truffare: ingannare con una truffa, imbrogliare, raggirare. E’ quello che è successo a mia nonna nella sua casa”.
E’ la testimonianza pubblicata sui suoi canal social dall’ex vicesindaco di Impruneta Joele Rsisaliti.
La pubblica perché, come scrive lui stesso, “altre persone non cadano in errore”.
Spiega che la nonna ha ricevuto una telefonata “da un sedicente maresciallo dei carabinieri che la informava che sua figlia, mia madre, aveva avuto un incidente con un motorino”.
“Il sedicente maresciallo – prosegue Risaliti – l’ha tenuta un’ora al cellulare e al telefono fisso in questo modo non ha avuto la possibilità di mettersi in contatto con nessuno”.
“Per poter rilasciare mia madre – racconta ancora – che altrimenti avrebbe dovuto farsi 8 mesi di reclusione, le hanno mandato un fiduciario del sedicente maresciallo per prendere l’oro come “riscatto” per lasciarla andare”.
“Sembra tutto così assurdo e incredibile – ammette Risaliti – Razionalmente perché il maresciallo dei carabinieri dovrebbe chiedere dell’oro per lasciare andare una persona che, nel racconto, ha commesso un reato?”.
“Perché – aggiunge – tenere occupati due telefoni? Perché dovrebbe mandare un fiduciario a pesarlo e ritirarlo? Perché?”.
“Purtroppo – evidenzia – hanno trovato terreno fertile perché non sapevano, almeno credo, che aveva già ricevuto due telefonate da un vero maresciallo dei carabinieri che nel 1984 e nel 1985 hanno annunciato la morte del marito e del figlio di 16 anni”.
“Hanno giocato sull’emotività di una donna di 82 anni – commenta – che improvvisamente ha vissuto nuovamente quelle tragedie. E’ sotto choc. Incredula di esserci caduta”.
“Mentre eravamo a sporgere denuncia alla stazione del carabinieri di Impruneta – conclude – altre persone hanno telefonato per chiedere informazioni su queste telefonate. State attenti, sono truffe!”.
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