TAVARNELLE – A così poca distanza dalla morte che l’aveva particolarmente abbattuta del fratello Ruggero e della cugina (in pratica, una sorella) Flora, Tosca Bacci li ha riabbracciati.
Nel pomeriggio di oggi, lunedì 19 settembre, il funerale: all’età di novant’anni se ne va un altro personaggio di Tavarnelle. Lasciando un vuoto che forse solo la memoria di questa donna straordinaria, una paladina dei suoi ideali, può colmare.
E delle sue gesta danno testimonianza nero su bianco gli atti del Comune. Scelta inusuale per l’epoca, lei e Fulco Checcucci (ottantottenne ex presidente della Coop Italia) sono stati la prima coppia del paese a contrarre matrimonio civile.
Fondaccina sfegatata, ha abitato a Firenze e Milano. Ma per Tosca casa era quella davanti alla merceria di Marcella Canocchi. Rossa rappresentante delle donne, era una devota per chi la pensava come lei. Oltre che una volontaria esemplare.
Così noi del Gazzettino del Chianti non possiamo non omaggiare una precorritrice dei tempi, tanto combattiva quanto d’animo buono. E lo facciamo attraverso la prospettiva di tre persone a lei legate, ciascuna a proprio modo.
“Nata a Tavarnelle – inizia la consigliera del CRC Rampa, Anna Canacci – Tosca è sempre stata disponibile per la comunità. Tra Calcit e casa famiglia, aiutava chiunque avesse bisogno. Molto vicina al nostro circolo, fu presente anche all'ultima cena di Ferragosto”.
“Attiva in politica – racconta – era amica del sindaco Luigi Biagi, di Guido Gianni e Giuseppe Bruci. Nettamente di sinistra, la dedizione al partito non le è mai passata. Ha sostenuto tutte le lotte femministe”.
“Andando avanti con l’età – dice ancora Anna – è rimasta "moderna" e di idee avanzate. Esuberante, le piaceva scherzare e prendere in giro. Ma in modo amichevole. L’ultima volta che l’ho incontrata? Ieri l’altro: era a mangiare il gelato in piazza”.
“Tosca e la mia mamma erano cugine – a parlare è Giuliano Mazzuoli, il figlio di Flora Bacci – Pur avendo idee politiche differenti, si volevano bene come sorelle. Non si nascondevano niente tra di loro. Entrambe di carattere forte, perdevano l’amico ma non il colpo”.
“Per me rappresentava una seconda mamma – prosegue – A dieci anni, andai in villeggiatura da lei in via dell’Olivuzzo a Firenze. Mi portò alla Standa in via de’ Cerratani a vedere la scala mobile. E dopo si confessò alla chiesa di Santa Maria Maggiore”.
“Mi ospitò anche a Milano – ricorda Giuliano – Abitò qui per dieci anni, precisamente in zona Famagosta. Svolgendo il marito l’incarico di presidente della Coop Italia, mi accompagnò a vedere la sede. Il suo cuore però batteva per il Fondaccio”.
“Nell’occasione dell’anniversario di matrimonio – interviene il sindaco di Tavarnelle David Baroncelli – mostrò un gran senso dell’umorismo. Quando la incrociavo per la strada, si raccomandava di lavorare bene ed impegnarmi al massimo nel mio ruolo”.
“Di una simpatia ed un’energia incredibili – conclude il sindaco – nella difficile società del secondo dopoguerra ebbe il coraggio di lottare per i propri diritti. Insomma Tosca costituisce un pezzo di storia del paese, lei che per prima si è sposata civilmente a Tavarnelle”.
di Noemi Bartalesi
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