MERCATALE (SAN CASCIANO) – Sabato 8 novembre, in un pomeriggio scaldato dal sole di novembre, sotto un cielo terso frastagliato dalle punte dei cipressi, si è svolta una cerimonia, commossa e partecipata da tante persone, riunite nel ricordo di Sara Bartoli.
Presso la palestra comunale accanto alle scuole di Mercatale, che da oggi in poi porterà il nome di questa ragazza scomparsa il 27 agosto 2022 all’età di trent’anni.
Alla cerimonia erano presenti il babbo di Sara, Vincenzo Bartoli, e il fratello Pietro. Alle numerose persone presenti si è unito anche il Gruppo Scout che ha la propria sede nei locali attigui alla palestra.
Il sindaco Roberto Ciappi ha preso la parola dicendo che “la targa che ricorderà Sara ha un grande valore, perché in questa palestra Sara si allenava e si dedicava alla sua grande passione, la ginnastica ritmica, che l’aveva portata a essere un’atleta e un’allenatrice dell’ASD Il Gabbiano”.
“La targa con il suo nome – ha aggiunto – la ricorderà a tutti i ragazzi e le ragazze che negli anni a venire frequenteranno questa palestra”.
“Sara se n’è andata troppo presto – ha detto ancora il primo cittadino – ma, nella sua vita, seppur breve, ha dimostrato quanto lo sport sia un valore fondamentale per la comunità di appartenenza. A lei dedichiamo anche il premio all’atleta donna più giovane durante l’annuale Chianti Classico Marathon”.
Il babbo di Sara, Vincenzo Bartoli, ha poi preso la parola: “Ringrazio davvero di cuore tutta l’amministrazione comunale per la sensibilità dimostrata nel voler dedicare questa palestra alla nostra Sara”.
Ha continuato ricordando che “sono passati tre anni e mezzo da quel 27 luglio, giorno peraltro in cui si ricorda la Liberazione di San Casciano, quando la vita terrena di Sara si è interrotta così tragicamente”.
“Sara era nel pieno dei suoi anni – ha concluso Vincenzo – impegnatissima sia sul piano sportivo sia su quello professionale. Ciò che è accaduto ha stravolto per sempre le nostre vite, ma Sara continuerà a vivere nei nostri cuori e in tutti quelli di coloro che l’hanno conosciuta”.
Le parole di un padre che la vita ha messo così duramente alla prova ci portano necessariamente a riflettere sul senso del dolore ma, allo stesso tempo, ci rassicurano del fatto che l’amore e l’affetto non finiscono con la morte. Ma si trasformano in un legame che niente potrà distruggere.
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