PONTEROTTO (SAN CASCIANO) – Brutte notizie dalla Laika. Che a causa di un calo pesante di produzione veicoli, non rinnoverà oltre centro contratti a termine.
“Mercoledì scorso – dice Iuri Campofiloni della Fiom Cgil di Firenze – si è tenuto in Laika Caravans, a San Casciano, il periodico incontro sindacale di verifica della stagione in corso e sul budget della prossima”.
“L’azienda – fa sapere Campofiloni – ci ha comunicato che a fronte dei 5.200 veicoli prodotti per l’esercizio 2023/2024, per il 2024/2025, ad oggi, la previsione è di circa 1.000 veicoli in meno, pari a 4.130. Ciò determina un calo di ore di lavoro che Laika ha deciso di fronteggiare con il mancato rinnovo dei contratti a termine applicati a 120 lavoratori”.
“La flessione della produzione – precisa – non è dovuta a una crisi del settore, né a logiche territoriali ma è generalizzata. Dei 6 milioni di veicoli ricreativi circolanti in Europa, il 72% ha più di 10 anni e il numero massimo di veicoli immatricolati in un anno dalle case produttrici europee è pari a 180 mila. Ciò determina una richiesta straordinaria che aumenta ancora grazie a nuove abitudini di utilizzo post Covid e all’acquisto da parte di una più ampia fascia d’età”.

“In questo contesto – continua Campofiloni – i players hanno alzato i listini prezzi dei veicoli di percentuali che ondeggiano dal 20 al 35%. A molti rivenditori europei non sono state però concesse linee di credito sufficienti a sostenere l’acquisto i mezzi e ciò ha determinato un blocco del mercato”.
“A questa situazione – dice ancora il sindacalista della Fiom Cgil fiorentina – si è sommata l’over produzione della stagione attuale che, per i produttori come Laika, ha significato ritrovarsi con un numero elevato di veicoli giacenti, venduti scontati in una guerra di prezzi tra concorrenti”.
“Questa è per noi la vera causa – rimarca – che ha portato le aziende a scegliere di far cassa sui lavoratori lasciando a casa i tempi determinati e con l’ombra futura della cassa integrazione”.
“Un modello di fare impresa ingiusto – precisa Campofiloni – che non accettiamo ma che in Laika cercheremo di gestire. Forti della contrattazione che in questi anni ha portato i dipendenti a crescere dai 280 del 2016 ai quasi 700 attuali”.
“E che ci permette – ricorda – di fare leva sull’accordo di bacino del 2021, che consente a coloro che hanno già operato in Laika di tornare al lavoro qualora vi siano camper in più da produrre rispetto al preventivato”.
“A settembre – annuncia in conclusione – apriremo un confronto per il ricambio generazionale di accompagnamento per coloro che sono prossimi a maturare i requisiti pensionistici. E metteremo in campo tutti gli strumenti per fare pressioni affinché, nella stagione 2024/2025, le scelte scellerate non ricadano sulle spalle dei lavoratori ma se le paghino le aziende”.
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