TAVARNELLE (BARBERINO TAVARNELLE) – La morte di Antonio Apostolico, 70 anni, ha colpito nel profondo la comunità di Tavarnelle e tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo.
Ieri, mercoledì 6 novembre, si sono tenute le esequie presso la Pieve di San Pietro in Bossolo, immersa nella campagna tavarnellina.
"Ci teniamo – dicono Anna, la moglia di Antonio, e Samanta, la figlia – a ringraziare tutti quelli che hanno partecipato al nostro lutto".
"Siete stati tanti – dicono ancora – e ci avete abbracciato in un modo che ci ha fatto piacere e che ci aiuta".
Toccante anche la lettera che l'attore Massimo Salvianti ha scritto e letto per Antonio. Ve la riproponiamo qui sotto in forma integrale.
Ancora ciao Antonio, il sorriso che portiamo con noi è quello che vediamo nelle foto. Ma ci manchi già.
Ciao Antonio, ciao, amico, compagno… fratello!
Antonio, io avevo un debito con te, e non un debito piccino, anzi è così grande che non ce l'avrei fatta a ripagarti, nemmeno se tutti e due avessimo vissuto cent'anni e più, e tu invece te ne sei già andato e m'hai lasciato qui, insolvente…
ti devo mille e mille risate, ti devo l'allegria che è merce rara, e tu me ne hai data sempre e in abbondanza. ti devo le parole semplici e chiare che m'hai detto, mai troppe, sempre giocose e illuminanti. ti devo la dedizione, la fedeltà alle nostre idee.
Sì nostre, mie e tue, e d'altri, lo so, ma mie e tue e ti devo la testimonianza che ne hai fatto, l'azione in cui le hai mutate, il servizio che a queste nostre idee hai prestato, riconoscendole, rispettandole anche e soprattutto quando per altri apparivano povere e vecchie, mostrando a me e a tutti quanto invece siano preziose, forti, tutt'altro che superate. ti devo la solidarietà, il rispetto, la disponibilità e il coraggio con cui hai accompagnato ogni giorno della tua vita.
Ti devo l'utopia meravigliosa e nostra, che vuole tutti gli uomini e le donne uguali e tende a ciascuno la mano. che vorrebbe sanare le ferite a costo di ferirsi, che sogna un mondo dove si possa donare il tempo della propria vita a chi non ne ha più, a chi ne ha poca, che dividerebbe il suo cuore se potesse farne battere uno che si sta fermando.
Così mi sento io oggi davanti al vuoto che lasci. un cuore diviso che vorrebbe battere per due e non può farlo.
Dire che mi mancherai è perfino stupido oltre che inutile. Caro Antonio, te ne sei andato, ma io non considero il mio debito estinto: cercherò di pagarlo con quel poco di forza che ho, per quell'idea, per quell'utopia, per quell'uguaglianza, per quella solidarietà e infine per quella tua allegria che potrebbe far splendere il mondo intero.
Sarò allegro domani ricordandoti, anche se oggi non posso non piangerti.
Ciao Antonio… Massimo
di REDAZIONE
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