spot_img
spot_img
spot_img
spot_img
lunedì 10 Novembre 2025
spot_img
spot_img
Altre aree
    spot_img

    “Festival Machiavellerie, come mai al convegno di venerdì pomeriggio non c’erano giovani?”

    "Nessuna scuola, nessun gruppo studentesco, nessuna iniziativa pubblica per favorire la partecipazione giovanile..."

    Venerdì pomeriggio sono andata al festival Machiavellerie e mi sento un po’ amareggiata per Machiavelli: perché non c’erano giovani al convegno?

    Eppure era uno dei pochi eventi non a pagamento del festival con International stars come Barthas e Sofri e per di più su un tema, la dissimulazione, che è un tema di rara contemporaneità (i più giovani di me lo chiamano con il termine inglese masking).

    Machiavelli salvo Dante è lo scrittore più famoso italiano al mondo eppure il pubblico non era assolutamente interazionale e diversificato, ma omogeneo, adulto, italiano e, tranne mio figlio decenne, forzatamente presente per mancanza di alternative, privo di giovani.

    Nessuna scuola, nessun gruppo studentesco, nessuna iniziativa pubblica per favorire la partecipazione giovanile a un incontro che, per contenuto e protagonisti, avrebbe potuto aprire mondi.

    L’unico motivo che riesco a darmi è none other che il Machiavelli cosè ancora presente nell’immaginario collettivo.

    Il problema di fondo è la persistenza del “Machiavellico”, di un’idea distorta, stereotipata e spaventosa dell’autore.

    È proprio questa percezione che tiene lontani i ragazzi e impedisce a molti di riconoscere quanto Machiavelli parli anche a loro, oggi.

    L’anno prossimo sarà il cinquecentenario della morte e spero vivamente che il comune pensi ai giovani e come fargli avvicinare al grandissimo scrittore fiorentino.

    Qualsiasi cosa si pensi del Principe, Machiavelli non è solo Il Principe: è un autore poliedrico, commediografo brillante, osservatore acuto del potere, figura chiave per comprendere la modernità.

    È alla base della rinascita della commedia rinascimentale, ha ispirato Shakespeare, Calderón, e molti altri autori europei. Salvo Dante, è probabilmente lo scrittore italiano più conosciuto nel mondo.

    Eppure nelle centinaia di gite che l’Istituto Comprensivo di San Casciano che si è addirittura dato il nome de piume “Il Principe,” non c’è una gita che si svolga durante l’anno scolastico che porti gli studenti alla casa museo di Machiavelli, gita tra l’altro che potrebbe essere benissimo essere gratuita con la collaborazione tra scuola e Comune.

    Vi potete immaginare il comprensivo Leonardo nella vicina Vinci che non porti mai gli studenti a visitare la casa di Leonardo?

    Scrivo questo con la viva speranza che, in vista del cinquecentenario, le istituzioni pubbliche — soprattutto quelle progressiste— riflettano sull’urgenza di restituire Machiavelli ai giovani, in modo accessibile, gratuito, plurale e attuale.

    Non solo per rendere giustizia al pensiero di un fiorentino grandissimo, ma anche per trasformare l’educazione civica in qualcosa che forma davvero cittadini critici e consapevoli.

    Gramsci considerava Machiavelli il prototipo dell’intellettuale organico. È tempo che anche la scuola e la politica tornino a considerarlo così. E, soprattutto, che lo facciano insieme ai ragazzi, e non al posto loro.

    Angela Matilde Capodivacca

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

    Scrivi anche tu... al Gazzettino del Chianti!

    Devi segnalare un disservizio? Contattare la nostra redazione? Scrivere una lettera al direttore? Dire semplicemente la tua? Puoi farlo anzi... devi!

    Scrivici una mail a: redazione@gazzettinodelchianti.it

    Leggi anche...