BARBERINO TAVARNELLE – I riflettori nazionali di Italia 1 si sono accesi sullo scrigno di tesori racchiusi nel borgo di Barberino Val d’Elsa.
E’ la Storia, con la S maiuscola, narrata come un lungo viaggio a cavallo dei secoli, attraverso l’imponente eredità culturale del castello che continua a stringere un solido legame con il presente, la vitalità, la creatività e l’attività di valorizzazione portata avanti dalla comunità e dalle associazioni locali.
A narrare l’antica identità del castello valdelsano sono stati i volti, le voci, le testimonianze di Francesco Mattonai, Elena Capone, Anna Brancaccio, incorniciati dal corteo storico della Festa medievale, le sarte dell’atelier Sartor Antiqua e tutta la realtà di volontarie e volontari, donne e uomini di ogni età che quotidianamente riscoprono e tramandano i saperi e i sapori della memoria.
Dalle narrazioni dei residenti, animate da una passione profonda per le radici millenarie del luogo in cui abitano, sono emersi aneddoti, storie, avventure legate alle origini e alle tradizioni millenarie del borgo, costellati di personaggi, opere letterarie, attività e ricette del passato.
Sul cuore pulsante del castello, uno dei più pregiati della Toscana, Italia 1 ha puntato la lente di ingrandimento del suo celebre format televisivo “Studio Aperto” che ha dedicato al Comune di Barberino Tavarnelle, che da anni vanta il marchio di qualità turistico-ambientale Bandiera Arancione, rilasciato dal Touring Club Italiano, un focus di respiro nazionale, firmato dal giornalista Massimo Canino.
L’approfondimento, andato in onda lo scorso 8 novembre, ha messo in luce le eccellenze e le caratteristiche identitarie del territorio.
Un percorso lento e consapevole che ha varcato le antiche porte di Barberino, ha sbirciato tra le vie, i vicoli, le piazze, gli spazi pubblici del castello.
Ha fatto tappa nello storico Palazzo de’ Pellegrini e la sartoria medievale, dove tutto l’anno abili mani si intrecciano per sfogliare e svolgere attività di ricerca nei testi e nelle iconografie del passato, progettare, cucire, realizzare in ogni dettaglio tutti i costumi che vengono indossati durante la Festa medievale “Memoriae et Historiae de Semifonte”, in programma nel mese di settembre.
“Siamo felici di condividere oggi questa importante azione promozionale e comunicativa da cui scaturisce un affresco straordinario della nostra terra – dichiara il sindaco David Baroncelli – in occasione della “Giornata nazionale degli abiti storici”, che si celebra appunto l’11 novembre, finalizzata a promuovere le tradizioni e i tessuti materiali e immateriali come patrimonio di pregio. Il percorso nella Storia del sito monumentale di Barberino Val d’Elsa è reso vitale dall’impegno civico e culturale di chi continua ad eternare la forza della sua antica anima, ritengo sia questa la strada migliore per comprendere e affrontare il futuro di tutti e tutte noi”.
Francesco Mattonai, attore e drammaturgo, ha ripercorso i passaggi delle antiche famiglie e dei personaggi storici, tra intellettuali, copisti, scrittori e cantastorie, i cui natali affondano in terra barberinese come Francesco e Andrea da Barberino e papa Urbano VIII.
Elena Capone ha descritto, da volontaria, l’arte dell’ago e del filo che si coltiva nella sartoria del borgo e dà corpo ai modelli dei costumi d’epoca, progettati e realizzati in loco.
Infine Anna Brancaccio, pilastro imprescindibile della Festa medievale, ha svelato i segreti di alcune ricette della gastronomia medievale come la zuppa di farro, ceci e castagne, salsiccia in agrodolce con le mele e il finocchio e come dessert l’antenato del Panforte, il panmelato.
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