BAGNO A RIPOLI – “Una parte importante del sistema politica non ha mancato di appellarsi agli Stati Uniti per evitare la chiusura del consolato USA a Firenze e sembra voler tacere sul comando NATO a Rovezzano: cosa vorrà fare rispetto all’ipotesi di una scuola privata che si vuole espandere, devastando la Valle di Rimezzano?”.
Lo domandano, a una voce sola, Sonia Redini (gruppo consiliare Per una Cittadinanza Attiva, Bagno a Ripoli) e Dmitrij Palagi (gruppo consiliare Sinistra Progetto Comune, a Firenze).
“Noi sappiamo benissimo che posizione avere – rivendicano – la stessa affermata nel febbraio 2024, in occasione di una partecipata assemblea pubblica, in cui si ricordavano tutte le ragioni per le quali sia sbagliato prevedere la costruzione di edifici per 9.500 mq, cui aggiungere parcheggi interni ed esterni, sbancando la collina al di sotto della villa storica, dove ha la sede l’ISF (International School of Florence)”.
“Evitare un nuovo “Cubo Nero” a Rimezzano – rimarcano riferendosi ai recenti guai urbanistici di Fireze – è un auspicio condivisibile, reclamato dall’Associazione Valle di Rimezzano, che per domenica 21 settembre ha organizzato Woodstock a Rimezzano tre ore di pace, amore e musica, all’Antella, a cui saremo presenti”.
“Abbiamo già posto questo tema all’amministrazione di Bagno a Ripoli – ricordano – e continueremo a farlo, puntando a coinvolgere tutte le altre articolazioni dello Stato, a partire da Città Metropolitana e Regione Toscana”.
“L’aver inserito nel Piano Operativo la previsione urbanistica dell’ampliamento della ISF – spiegano ancora – è stato il risultato di una condivisione di quel progetto da parte della scorsa amministrazione ripolese. Da settembre 2024 si è aperta una fase di osservazioni e controdeduzioni con l’ufficio urbanistico comunale per ridiscutere il progetto, che potrebbe continuare nel tempo, lasciando incertezza e comunque sempre aperta la previsione”.
“A parole – denunciano – il sindaco definisce l’ampliamento incompatibile con lo sviluppo del territorio, ma nei fatti non ipotizza azioni conseguenti, come una variante urbanistica, per stralciare la previsione. La politica locale sembra inerte e ha la posizione di chi attende che sia la proprietà della scuola a rinunciare”.
“Fa bene l’associazione Valle di Rimezzano ad appellarsi alla Console americana per far pressione su ISF – concludono – ma prima o poi questo braccio di ferro fra scuola privata e Comune vedrà qualcuno soccombere. AS noi preme che non sia l’integrità territoriale ed il valore della valle di Rimezzano e continueremo a batterci per tutelarli”.
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