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sabato 20 Aprile 2024
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    Casco anticaduta capelli per chemioterapia: a Empoli in un anno già oltre 150 trattamenti effettuati

    Punto di riferimento nell'Ausl TC insieme a Prato e all'OSMA: “Lo strumento influisce sull’autostima e il comportamento positivo delle donne nella lotta contro il cancro”

    FIRENZE – Da poco più di un anno è disponibile, presso il Day Hospital Oncologico dell’Ospedale San Giuseppe di Empoli, diretto dal dottor Carlo Milandri, afferente al Dipartimento Oncologico Ausl Toscana Centro (diretto dalla dottoressa Luisa Fioretto) il dispositivo “scalp-cooler”, una calotta (casco) refrigerante che aiuta a prevenire o ridurre il rischio di alopecia (perdita dei capelli) nelle donne che si sottopongono a chemioterapia.

    L’apparecchio è stato donato al Centro Donna, diretto dal dottor Sandro Santini, dall’Associazione Astro, che da anni sostiene l’Ospedale San Giuseppe con numerose iniziative benefiche.

    All’interno del Centro Donna si configura la Breast Unit, composta da un gruppo di specialisti, tra cui oncologo, chirurgo, senologo, radiologo, radioterapista, genetista, psiconcologa e anatomo patologo che garantisce alle donne un percorso completo di prevenzione, diagnosi e cura delle patologie oncologiche.

    Il dispositivo “scalp-cooler”, è un supporto ulteriore al percorso multidisciplinare ed è a disposizione delle pazienti per cercare di gestire gli effetti collaterali delle terapie antiblastiche, in questo caso l’alopecia, che spesso impatta negativamente nell’accettazione e nella tolleranza delle cure.

    Nel 2019, a partire dalla fase di avvio avvenuta a primavera inoltrata, presso il Day Hospital di Empoli 17 donne hanno utilizzato lo scalp-cooler per un totale di 64 trattamenti.

    Di queste, in 8 hanno terminato o stanno terminando il trattamento con buoni risultati, che si traducono nel mantenimento o nel lieve diradamento dei capelli, a fronte della tolleranza della metodica.

    Quest’anno, fino allo scorso mese sono state già trattate 13 donne per un totale di 92 sedute. I risultati sono in corso di valutazione.

    L’indicazione viene valutata durante la visita medica, in base alla patologia e alla terapia antiblastica da effettuare.

    Il personale infermieristico comunica tutte le informazioni necessarie e i consigli utili affinché lo scalp-cooler possa essere utilizzato nel migliore dei modi.

    A fronte di un beneficio atteso in circa la metà dei casi potrebbero presentarsi alcuni effetti collaterali quali, ad esempio, cefalea o percezione di raffreddamento diffuso, per la gestione di quali diventa fondamentale il supporto e l’assistenza del personale infermieristico dedicato.

    Il dispositivo è costituito da un sistema refrigerante collegato ad una cuffia in silicone che, applicata al cuoio capelluto, permette di abbassarne la temperatura in maniera costante. Questo fa si che vi sia un minor danno, dovuto alla chemioterapia al follicolo pilifero e, di conseguenza, si riduca il rischio di caduta.

    La refrigerazione del cuoio capelluto inizia 30 minuti prima della somministrazione della chemioterapia, in modo da permettere un adeguato raffreddamento del cuoio capelluto e può protrarsi, in base alla terapia antiblastica prescritta, fino a 90 minuti dal termine dell’infusione.

    Il dispositivo scalp-cooler, presente nel Day Hospital di Empoli, avendo la possibilità di collegarsi a 2 cuffie, permette di effettuare contemporaneamente due trattamenti.

    “La perdita dei capelli rappresenta uno degli effetti collaterali più comuni e dolorosi della chemioterapia – afferma il dottor Milandri – I farmaci chemioterapici sono considerati efficaci nella terapia oncologica perché fanno leva sulla loro capacità di dividere rapidamente le cellule maligne”.

    “Tuttavia – aggiunge – questi farmaci aggrediscono anche le cellule sane del follicolo pilifero (circa l’85-90% delle quali cresce rapidamente in qualsiasi momento), provocando l’atrofia totale o parziale della radice del capello. Ciò può portare a un indebolimento o alla frattura del bulbo pilifero”.

    “Questo dispositivo – conclude il medico – può aiutare molte donne ad affrontare il difficile percorso dei trattamenti chemioterapici, dal momento che prevenire o ridurre la perdita dei capelli può giocare un ruolo nel potenziare l’autostima e il comportamento positivo, ritenuti di grande auto nella lotta contro il cancro”

    In Ausl Toscana Centro sono presenti altri due macchinari presso la Breast Unit dell’Ospedale Santa Maria Annunziata Annunziata, afferente alla Oncologia Medica di Firenze ed uno anche presso il reparto di Oncologia a Prato

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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