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martedì 23 Aprile 2024
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    “Predatori, 5mila attacchi in 5 anni in Toscana”: Coldieratti chiede una svolta alla Regione

    "Lupi - dice l'associazione - ma sempre più spesso ibridi e canidi, entrano dentro greggi e mandrie, più di una volta al giorno"

    TOSCANA – “Lupi e ibridi colpiscono 500 volte all’anno greggi e mandrie, 5 mila volte in cinque anni tra denunciati e non denunciati” secondo Coldiretti Toscana.

    “L’ultimo episodio di Santa Luce – dice l’associazione degli agricoltori – a Pisa, dove un branco di predatori ha azzannate e ammazzato un vitello da oltre cento chilogrammi, riporta prepotente al centro del dibattito la necessità di una “vera svolta” per ripristinare un equilibrio sostenibile tra uomo ed animale”.

    “Lupi – precisa Coldiretti – ma sempre più spesso ibridi e canidi, entrano dentro greggi e mandrie, più di una volta al giorno”.

    Ma secondo Coldiretti Toscana gli attacchi sarebbero almeno il doppio rispetto a quelli denunciati e risarciti dalla Regione Toscana.

    “Le aziende denunciano di fronte all’uccisione di un capo – spiega Fabrizio Filippi, presidente Coldiretti Toscana – ma non gli attacchi senza predazione, a volte ripetuti, che spesso hanno conseguenze ancora più pesanti per le aziende come la riduzione della produzione di latte e gli aborti dovuti allo shock”  

    “La prossima settimana – annunciua – vedremo la Regione Toscana. Serve una svolta e servono soluzioni”.

    Solo nel 2019 le predazioni in tutta la regione sono state 520 denunciate da 210 aziende. Nella sola provincia di Pisa sono state diciassette.

    “L’altro aspetto spesso sottovalutato – dice ancora Coldiretti – è l’incidenza che i ripetuti attacchi di lupi e fauna selvatica hanno sul fenomeno dello spopolamento dei presidi agricoli in montagna e nelle zone svantaggiate”.

    “I predatori scoraggiano l’alpeggio ed allontanano le imprese dalle zone montane più difficili. – conclude Filippi – La presenza fuori controllo dei lupi sta contribuendo alla chiusura delle stalle e all’impoverimento della zootecnica toscana con gravi ripercussioni sull’occupazione e sulla manutenzione del territorio”.

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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