GREVE IN CHIANTI – Nella questione della ri-definizione del mercato settimanale in piazza Matteotti, a Greve in Chianti, in seguito alla fine delle concessioni e alle necessità di ripensare l'intera disposizione (alla luce di nuove normative, di cambiamenti nella dimensione dei banchi, di tutela della sicurezza), anche gli esercizi commerciali che si affacciano sulla piazza (o almeno alcuni di loro) vogliono essere presi in considerazione.
Senza per questo voler passare per quelli che cercano di indirizzare le scelte dell'amministrazione comunale. Che, peraltro, adesso è in attesa di una proposta da parte delle associazioni di categoria che possa essere valutata. Nell'ottica di voler comunque far rimanere il mercato (tutto) in piazza e non volerne spostare una parte in piazza della Resistenza.
Ma, come detto, in questo "gioco" non ci sono solo gli ambulanti. Ci sono i cittadini, che hanno organizzato una raccolta di firme spiegando che "la decisione dell'amministrazione comunale di spostare il mercato è stata presa sopra la testa dei cittadini".
Ma ci sono anche, come detto, gli esercenti. In particolare quei bar e quei ristoranti che hanno, ad esempio. spazi esterni provvisori, magari pagati per tutto l'anno, e che non possono essere fruiti appieno.
In estate poiché vanno "smontati" in vista del mercato del sabato mattina e ri-allestiti nel pomeriggio. D'inverno poi non si poteva neanche pensare (almeno per alcuni) a dehor fissi e riscaldati, visto che poi arrivava il mercato del sabato. Ma adesso, con la rivoluzione del mercato, la palla è al centro per tutti.
E' il caso dell'Antica Macelleria Falorni che in una nota evidenzia che "a seguito del tema ormai noto della riorganizzazione del mercato di Greve in Chianti e delle voci spesso interessate tendenziose che vorrebbero ledere l’immagine di questa azienda, riteniamo necessario effettuare alcune brevi precisazioni".
Ed eccola la prima, per bocca dell'amministratore Lorenzo Bencistà Falorni: "Antica Macelleria Falorni è inserita da sempre nel tessuto sociale ed economico di Greve in Chianti. Nel suo fare impresa ha sempre rispettato tutti i soggetti che fanno parte di questa collettività. L’azienda apprezza il mercato di Greve e riconosce come questo contribuisca a portare ricchezza; mai è stato chiesto di sacrificare il legittimo interesse di alcuno, grande o piccolo che fosse, in cambio del proprio".
"Si ritiene doveroso – prosegue – esprimere la necessità di una riorganizzazione del mercato che tenga conto delle più basilari norme di pubblica sicurezza e sanitarie, che riconosca le giuste aspettative di tutti gli esercenti nella loro totalità e che valorizzi ancora di più la nostra bellissima piazza come fosse una piccola piazza della Repubblica di Firenze, con dehor riscaldati perfettamente inseriti nel contesto architettonico. Tutto questo comporterebbe anche un allungamento della stagione turistica con beneficio economico per tutta la comunità".
"Fatte queste doverose precisazioni – conclude – siamo certi che tutti i soggetti interessati dalla riorganizzazione del mercato, sapranno trovare, attraverso un dialogo costruttivo e grazie al costante impegno delle autorità comunali, quella giusta soluzione che saprà tener conto di tutte le voci e che donerà ancor maggior lustro a Greve in Chianti".
di Matteo Pucci
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