IMPRUNETA – “La Cooperativa sociale Le Rose già da ieri, lunedì 26 aprile, ha ridotto lo spazio delle sue attività, chiudendo all’accesso di ospiti ed operatori il corpo centrale della struttura oggetto della perizia dell’Asl, occupando quegli spazi che erano stati indicati come utilizzabili anche nel protocollo di coprogettazione”.
Arriva a stretto giro la risposta della Cooperativa alla prima presa di posizione pubblica sulla questione da parte della Asl Toscana Centro, arrivata ieri, lunedì 26 aprile.
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“Con questa decisione – sottolineano – vogliamo garantire la prosecuzione del piano terapeutico ed educativo dei nostri ospiti: la questione che più ci sta a cuore”.
“Siamo felici – rimarcano – che l’amministrazione dell’Asl concordi con la Cooperativa Le Rose l’intento di non voler disperdere il patrimonio educativo e sociale che rappresenta questa esperienza per il territorio”.
Poi, però, sostengono che “durante la trattativa non ci è mai stata proposta chiaramente la certezza di poter rientrare nella struttura una volta terminati i lavori ed anche l’entità degli interventi di una messa a norma necessaria e i tempi di quest’ultimi non sono mai stati definiti in modo chiaro”.
“Queste – aggiungono – sono per noi garanzie necessarie che devono essere chiarite per poter continuare a svolgere il nostro lavoro di accoglienza di ospiti diversamente abili e garantire la prosecuzione del progetto educativo”.
“Siamo disponibili – annunciano in conclusione – a riaprire in tempi celeri un tavolo di trattativa a cui invitiamo a partecipare anche la Regione Toscana da sempre sensibile alle tematiche della disabilità e dell’inclusione”.
Silvia Noferi (M5S): “Farò un accesso ufficiale agli atti”
Ci va invece più pesante Silvia Noferi, consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle, che ha visitato nei giorni scorsi la struttura e che ha preannunciato una mozione in consiglio regionale.
“Si continua a gettare discredito sulla Cooperativa Le Rose – dice – nelle dichiarazioni rilasciate dalla Asl agli organi di stampa”.
“Quali sarebbero le proposte fatte alle Cooperativa? – incalza – Ho controllato personalmente tutta la corrispondenza che mi è stata gentilmente messa a disposizione dal presidente Ferrara ma non ho trovato nulla di concreto. Farò un accesso agli atti ufficiale per avere copia della proposta che la Cooperativa avrebbe rifiutato”.

“Non si può intimare – dice ancora – ad una associazione che si occupa di persone fragili semplicemente: “Andate via e datemi le chiavi”. Forse questi dirigenti non hanno idea di cosa voglia dire organizzare materialmente le attività e la mole di attrezzature, opere, documenti che la Cooperativa Le Rose ha accumulato e prodotto in questi trent’anni. Dove dovrebbero trasferire tutto il materiale?”.
“Si tratta di una memoria storica imponente – conclude – che non può essere gettata via. La Cooperativa Le Rose è fatta da operatori ragionevoli e competenti che non sono contrari a trovare una soluzione solo che non essendo “ripresi dalla piena”, vogliono vedere le proposte per iscritto prima di consegnare le chiavi, ed io con loro”.
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