LE ROSE (IMPRUNETA) – Sono stati giorni intensi, in cui si sono susseguiti gli incontri di Asl-SocietĂ della Salute e Comuni con i genitori e i familiari dei ragazzi che frequentano la cooperativa Le Rose, sulle colline di Impruneta che “guardano” la Certosa.
# “La Asl si accorge dopo trent’anni che i locali della Cooperativa Le Rose non sono a norma?”
La stessa cooperativa, in una nota affidata ai suoi canali social, dà gli ultimi aggiornamenti. In cui si annuncia quel che accadrà da lunedì prossimo.
“A fronte delle continue e incessanti minacce di sospendere il servizio ai nostri ragazzi – inizia la nota della cooperativa (impedendo loro di venire a Le Rose) con una perizia di parte della Asl, che è proprietaria della struttura – abbiamo deciso, assieme ai familiari dei ragazzi, che saremo noi a chiudere la casa”.
“Da lunedì la nostra bella casa sarĂ negata ai suoi ragazzi e ai suoi operatori – proseguono – Da lunedì la cucina, i laboratori di ceramica e di falegnameria, la stanza di incontro e tutti gli angoli segreti dei ragazzi saranno loro negati. Da lunedì, in attesa di una celere, speriamo, perizia super partes che contesti la sua inagibilitĂ e che stabilisca gli interventi necessari e la tempistica per effettuarli, la vita della cooperativa cambierĂ . Ma non cambierĂ il nostro modo di lavorare perchĂ© sappiamo, piĂą di tutti, cosa potrebbe accadere ai nostri ragazzi se venisse negato loro un percorso piĂą che ventennale”.
“PerchĂ© temiamo – aggiungono – e lo facciamo da mesi con angoscia e dolore, i danni fisici e psichici incalcolabili a cui andranno incontro, loro e i loro familiari”.
“Noi – rivendicano -lavoriamo e lottiamo per tutelare un progetto educativo che ha portato e porta benefici a soggetti fragili, un servizio di qualitĂ , fatto di professionalitĂ , amore e passione”.
“Questo passo – riprendono – lo compiamo per poter dare ai nostri ragazzi la possibilitĂ di continuare a venire in cooperativa senza interruzione dei servizi, per tutelare la serenitĂ loro e delle loro famiglie e come segnale di collaborazione con le amministrazioni che in questo momento si trovano “costrette per motivi di sicurezza” dichiarati solo dalla perizia della Asl, ad interrompere tale servizio”.
“SarĂ per noi molto faticoso e non semplice ridimensionare il nostro lavoro – ammettono – aiutare i ragazzi ad accettare questa novitĂ , convincerci che la nostra decisione è, al momento, la sola e possibile reazione ad una ingiustizia perpetrata nei confronti di una comunitĂ che ha realizzato un nuovo modello di incontro tra disabilitĂ e il mondo circostante”.
“Chi è stato a Le Rose – concludono – chi ci ha conosciuti, sa che ciò è possibile”.
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