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venerdì 19 Aprile 2024
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    Cooperativa Le Rose, la versione della Asl: “Rifiutate le proposte. E non riconsegnate le chiavi”

    Il direttore Paolo Morello: "Proposte soluzioni. Accuse ingenerose. Così si impedisce ai ragazzi di proseguire un'esperienza molto positiva"

    IMPRUNETA – Dopo le varie prese di posizione di questi giorni (della Cooperativa, della consigliera regionale del M5S Silvia Noferi, di tutti i gruppi di opposizione di Impruneta), ecco che sulla vicenda della Cooperativa Le Rose arriva la presa di posizione ufficiale dell’Asl Toscana Centro.

    “Non è arrivata a conclusione – fa sapere – la trattativa con la Cooperativa Le Rose dopo il lungo tentativo di queste settimane dell’Azienda sanitaria, impegnata a non disperdere l’esperienza positiva del gruppo dei ragazzi disabili, delle loro famiglie e degli operatori della struttura di via Quintole delle Rose a Impruneta”.

    “Le proposte avanzate dalla Asl – prosegue – sono state tutte rigettate dalla Cooperativa che di fatto, con tale rifiuto, impedisce che l’esperienza positiva di un servizio pubblico così importante possa proseguire serenamente”.

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    “Siamo amareggiati da questo atteggiamento e dalle accuse ingenerose di queste settimane – dichiara Paolo Morello Marchese, direttore generale della Asl Toscana centro – Da parte dell’Azienda sanitaria non c’è alcuna volontĂ  di sfrattare nessuno. Piuttosto siamo tutti impegnati affinchĂ© l’esperienza socio educativa che coinvolge queste persone, possa continuare e nel modo migliore. C’è tuttavia una questione di inagibilitĂ  dei locali che dobbiamo risolvere con soluzioni congrue che al momento la Cooperativa ci impedisce di trovare”.

    Le proposte di soluzione sono state messe per iscritto in una bozza di protocollo tra la Asl e le altre istituzioni del territorio, le SocietĂ  della Salute di Firenze, fiorentina nord ovest e fiorentina sud est e i Comuni interessati (Firenze, Impruneta, San Casciano e Fiesole) e consegnata nelle scorse settimane alla Cooperativa Le Rose.

    “Nella bozza – fa sapere ancora l’Asl – si prevedevano innanzitutto soluzioni immediate dal punto di vista della sicurezza, dal momento che nel verbale di sopralluogo della Asl del 7 aprile scorso, si parla di “condizioni di carente sicurezza impiantistica e strutturale in cui versa il fabbricato””.

    “Nella bozza di protocollo – spiega ancora l’Asl – era indicata la possibilitĂ  per la Cooperativa di rimanere nella struttura ma in sicurezza e cioè utilizzando lo spazio chiuso della tinaia, l’unico agibile, oltre a un ampio spazio all’esterno. In piĂą da parte della Asl era stata prospettata la possibilitĂ  per le persone di utilizzare gli spazi mensa e un’ampia parte dell’immobile dell’Associazione Pax Christi che si trova a pochi minuti di distanza da via Quintole, sulla stessa strada. La Asl avrebbe messo a disposizione anche un servizio di trasporto dei ragazzi da una sede all’altra a sue spese oltre a un eventuale rimborso per l’utilizzo dei locali dell’associazione”.

    “Soprattutto – si mette in luce – in una prospettiva di lunga durata e di solida continuitĂ  del percorso socio educativo, nella bozza di protocollo si parlava di dar luogo a un tavolo di progettazione comune sulla struttura, per verificare insieme le opere per renderla agibile con l’impegno da parte di tutti i sottoscrittori, di restituire l’immobile, una volta ristrutturato, nella disponibilitĂ  della Cooperativa Le Rose. Rispetto al contratto, inoltre, si proponeva alla Cooperativa di uscire dall’affitto in cambio di un comodato d’uso gratuito, accollandosi la Asl i costi delle utenze”.

    “Abbiamo fatto trattative molto lunghe – sono le parole di Simone Naldoni direttore di zona e della SocietĂ  della Salute sud est, impegnato nelle settimane scorse a trovare una soluzione per dare continuitĂ  a un servizio ritenuto di altissima qualitĂ , anche attraverso l’utilizzo dell’istituto della coprogettazione – Con sorpresa ci siamo visti rifiutare ogni proposta. Le persone sarebbero potute rimanere in locali agibili della struttura, in piĂą c’era la possibilitĂ  di una soluzione aggiuntiva e non sostitutiva e la proposta di un contratto efficace”.

    “Ma non volendo restituire le chiavi dei locali – conclude – di fatto la Cooperativa dimostra di non voler aderire alla trattativa”.

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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