SAN CASCIANO – Non si può certo dire che il murale del Pdl in cui si accusavano, a vario titolo, il sindaco di San Casciano Massimiliano Pescini (in foto a destra), il presidente del consiglio comunale Gianni Mazzei (in foto a sinistra, di gestione "personale" del consiglio) e il consigliere comunale dell'Udc Jacopo Borri (di essere andato in soccorso del gruppo di maggioranza), non abbia smosso le acque.
Sullo sfondo il tema centrale del punto all'ordine del giorno che ha scatenato la "verve" del Pdl, ovvero la modifica allo Statuto comunale per la concessione della cittadinanza civica onoraria.
Dopo le repliche di Jacopo Borri e di Gianni Mazzei, e quella del gruppo consiliare del Partito democratico, ecco arrivare anche quella del gruppo consiliare di Sel (a cui appartiene il presidente del consiglio comunale).
"Nel murale del Pdl – dicono quelli di Sinistra per San Casciano-Sel – tra le altre amenità, si accusa, senza farne il nome, il presidente del consiglio comunale di gestire i lavori in modo padronale. L’abitudine al padrone, quello del Pdl sì vero, non dovrebbe però portarli a vedere padroni dappertutto, soprattutto in un consesso istituzionale. Se ciò avvenisse c’è la procura a cui si possono rivolgere".
"Ma se rispettare le regole – continuano – acconsentire alle richieste dei gruppi consiliari e dei consiglieri, gestire i lavori del consiglio comunale secondo regolamento, come viene praticato dal presidente Gianni Mazzei, viene considerato dal Pdl un “modo padronale” vuol dire proprio, e di questo ne eravamo già certi, essere agli antipodi dell’idea di democrazia e di rispetto delle istituzioni".
"Ma è bene sapere di cosa stiamo parlando – spiegano ancora – Di una modifica allo statuto del nostro Comune, in conseguenza dell’approvazione lo scorso maggio di un ordine del giorno presentato dal gruppo consiliare Sinistra per San Casciano- Sele dal Pd per la “cittadinanza civica” e approvato a maggioranza, con l’uscita del Pdl".
"Nell’odg – ricordano – si impegnava il consiglio comunale a riconoscere la "cittadinanza civica" a quei bambini che, nati da genitori stranieri, siano stabilmente residenti nel nostro territorio comunale".
"Il voto dell’ordine del giorno – sottolineano – richiedeva una successiva modifica dello statuto del nostro consiglio comunale. Al di là delle chiacchiere il Pdl ha prima tentato di fare ostruzionismo e poi ha abbandonato l’aula, nel tentativo vano di non far votare l’Odg. Il presidente del consiglio comunale si è adoperato affinché fosse possibile votare l’adeguamento dello statuto, garantendo la presenza dei consiglieri, tutti".
"La verità – concludono – è che il Pdl era ed è contrario a una scelta di civiltà del nostro comune, come di tanti altri, solleticando quella parte dell'elettorato che guarda al fenomeno dell'immigrazione come a un pericolo e non come a un'opportunità".
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di Matteo Pucci
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