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sabato 20 Aprile 2024
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    Ne portava uno ogni anno sulla tomba della famiglia Nencioni, uccisa in via dei Georgofili

     

     

     

     

     

     

    E’ stata un’inaugurazione senza nessuna introduzione da parte degli organizzatori presenti, avvenuta nel pomeriggio di sabato 8 dicembre nella chiesa di Santa Maria del Gesù il “Suffragio” in via Roma, dal tema Natum  Videte”.

     

    "Parlano da sole le opere" hanno spiegato. Le opere sono diciotto presepi in terracotta plasmati dalle mani di Alberto Cavallini, recentemente scomparso,  che ha lasciato i presepi in custodia alla cugina Patrizia e al marito Luigi Dainelli de La Romola.

     

    Sono loro infatti i parenti della famiglia Nencioni, scomparsa nella strage di via dei Georgofili a Firenze nell’attentato di mafia, e che da allora riposano nel cimitero de La Romola: dove, dal 1994, il giorno di Natale Alberto partiva da Certaldo (dove viveva), per portare un presepe accanto a questa famiglia trucidata dalla follia mafiosa.

     

    Erano presenti la sorella di Alberto, Rosanna, la moglie signora Veneranda, una delle figlie Eleonora, la cugina Patrizia eil marito Luigi, la curatrice della mostra Sandra Stanghellini, il sindaco Massimiliano Pescini e l’assessore alla cultura Chiara Molducci. Tanti anche gli amici di Montelupo, Fibbiana, Certaldo, che insieme con Alberto negli anni hanno condiviso l’amore per la lavorazione della terra.

     

    Tanti i ricordi dell’artista scomparso all’età di 66 anni. Tra questi quello di Luigi Dainelli, che ha rammentato un incontro con gli studenti delle scuole medie di San Casciano dopo la partecipazione a uno spettacolo eseguito al “Giardino del tramonto” a La Romola in ricordo della famiglia Nencioni. Andarono via tutti fischiettando con un segnalibro in terracotta regalato loro da Alberto Cavallini.

     

    Sì, perché tutte le sue opere, hanno una particolarità, ogni oggetto emette un suono, un fischio diverso. Quei presepi in mostra che si amalgamo con le altre opere della chiesa del “Suffragio” sono straordinari, ricchi di mille particolari che sfuggono a una visita frettolosa. Vi si trovano le storie dei nostri paesi, i paesaggi, la natura che ci circonda.

     

    "L’ultimo giorno della creazione Dio plasmò l’uomo con l’argilla e con un soffio gli dette la vita. Io, con un soffio, riesco solo a farla fischiare". Sono queste sintetiche parole che Alberto Cavallini ci ha lasciato.

     

    Orario mostra “Natun Videte”: sabato pomeriggio  ore 16-18. Domenica mattina 10-12, pomeriggio  16-18. Natale, Santo Stefano, 1 gennaio 2013: mattina 10-12, pomeriggio 16-18.

    di Antonio Taddei

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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