SAN CASCIANO – Leonardo Caneschi è un giovane padre, di un bellissimo bimbo di tre anni: sancascianese doc, imprunetino "adottato" (lavora con il padre alla Tuttauto, storica auto concessionaria di Impruneta), vive con la moglie e il figlio a Scandicci, nella zona del Vingone.
Nel pomeriggio del 10 giugno si è sviluppato un incendio nell'appartamento sotto al suo, in un condominio via Raffaello Sanzio (nella foto): la famiglia Caneschi sta al terzo piano, le fiamme sono divampate al secondo. Con il rischio però di propagarsi e con il fumo che ben presto ha iniziato a salire.
"Vorrei subito fare un ringraziamento – dice Leonardo – ai vigili del fuoco intervenuti e alle ambulanze dell'Humanitas di Scandicci, tutti arrivati prontamente. Fortunatamente nessun condomino ha riportato gravi conseguenze… solo lievi intossicazioni per il fumo".
Fra i sei intossicati anche il figlio di Leonardo, portato al Meyer per controlli e dimesso in serata, e la nonna del bimbo. Anche lei sta bene: portata al vicino ospedale di Torregalli per accertamenti, non ha riscontrato conseguenze.
"La causa dell'incendio non è chiarissima – conclude Leonardo – ma sembra che sia partito tutto da una candela lasciata acceso. I condomini si sono intossicati più che altro nello scendere (ognuno era seguito dai pompieri). Il nostro vano scale infatti non ha finestre o aperture, a parte la porta d'ingresso e una botola al quinto piano. Ed era pieno di fumo".
Un pomeriggio che poteva avere un esito terribile e che invece si è concluso senza gravi conseguenze: una di quelle "sliding doors" della vita che possono portare a nuovi e terribili scenari. Per fortuna la porta che si è aperta stavilta… era quella giusta.
di Matteo Pucci
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