Era il 10 novembre del 2012 quando Il Gazzettino del Chianti "esordì" sul web, con il primo giorno di pubblicazioni: una data che avevamo scelto volutamente, il 10-11-12, progressiva, sperando che quella progressione… fosse un buon augurio per il giornale.
E, scongiuri di rito, lo è stata. Oggi, 11 novembre 2016, a quattro anni di distanza, guardiamo indietro con grande felicità e orgoglio. E allo stesso tempo guardiamo soprattutto avanti, con entusiasmo e positività.
Perchè il giornale è cresciuto, tanto, in maniera continua. Tantissimi sono i parametri che ce lo raccontano: innanzi tutto quello, molto "basic", dei numeri nudi e crudi.
Tanto per rimanere al 2016, nel periodo 1 gennaio-10 novembre siamo a quasi un milione e mezzo di visite, 529mila visitatori unici, oltre 3 milioni di pagine visitate. Rispettivamente, +20,3%, +14,6%, +14% rispetto allo stesso periodo del 2015.
Un dato che ci piace particolarmente sottolineare è quello della modalità di accesso al Gazzettino. I nostri "lanci" sui social network (fra pagina Facebook e profilo Twitter abbiamo quasi 14mila persone che ci seguono ogni giorno) incidono, ovviamente, ma non in maniera preponderante. Tuttaltro.
L'assoluta maggioranza dei nostri lettori viene in autonomia sul giornale, digitando il suo indirizzo senza aver bisogno del lancio che glielo "ricorda". Insomma, lo frequenta con abitudine, in un processo di fidelizzazione costante e virtuoso.
Non parliamo poi della valanga di lettere, email, segnalazioni su whatsapp, su Facebook. Ogni giorno centinaia di persone interagiscono con noi. E noi siamo onorati di poter essere un punto di riferimento.
Anche la pubblicità (e qui gli scongiuri sono di ulteriore rito…) ha numeri molto positivi, segno di un rapporto molto stretto con il tessuto produttivo chiantigiano. Che non possiamo che ringraziare.
Anche qui infatti abbiamo operato una scelta editoriale ben precisa: nessuna pubblicità sul Gazzettino a tipologie di aziende che, pur assolutamente legittime, per noi vanno contro quello che è il nostro ruolo di giornale di comunità: nienete compro oro, niente locali di lap dance, niente gioco d'azzardo.
E anche nessuna cessione di spazi a piattaforme globali che poi "popolano" il giornale di contenuti pubblicitari per noi non controllabili: vogliamo essere, anche da questo punto di vista, corretti, trasparenti. Niente pay per click, niente pay per view. Solo pubblicità "vere", di aziende che vogliono promuoversi nel nostro territorio.
Tante le storie che abbiamo raccontato. Tante le storie che racconteremo. Sempre con onestà intellettuale, consapevoli del nostro ruolo di cinghia di trasmissione fra quel che accade e come lo si racconta. Sbagliando? Certo che sì. Ma anche ammettendolo.
Tante sarebbero le cose da scrivere sull'impegno che richiede la pubblicazione quotidiana, 365 giorni l'anno, di un giornale on line. Tanti gli aneddoti, anche la fatica. Vivere il territorio che si racconta non è per niente facile: siamo allo stesso tempo cittadini e giornalisti. E viviamo sulla nostra pelle quel che accade.
Quest'anno inoltre, il 15 aprile, abbiamo anche tenuto a "battesimo" la seconda creatura della nostra società editrice ComuniChianti. Il webmagazine WeChianti, complementare sia come destinazione di pubblico che come argomenti al Gazzettino. E che già ci sta dando grandi soddisfazioni.
Soddisfazioni che sono le mie, inevitabilmente. Ma anche dei collaboratori del giornale, che mi preme ringraziare uno per uno per l'impegno, la passione e il coinvolgimento nel nostro progetto editoriale.
Ognuno a modo suo porta un tassello fondamentale in questa storia: Antonio Taddei, Lisa Baracchi, Silvia Rabatti, Costanza Masini, Cecilia Barbieri, Noemi Bartalesi, Leonardo Pasquinelli, Francesca Lotti, Martina Mecacci, Silvia Luis, Luisa Carretti, Stefano Casprini, Duccio Becattini.
Adesso basta, al lavoro: abbiamo un altro splendido anno di fronte a noi. Da vivere e da raccontare.
Matteo Pucci
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