Le squadre di Serie A si sono mosse tutte o quasi molto in anticipo rispetto ad altri anni, in diversi dovranno rifondare e ripartire da zero.
Inter e Milan si potranno permettere grossi esborsi di denaro (fair-play finanziario permettendo), la Juve avrà da rimpinguare con 1-2 grossi acquisti e altri 2-3 di buon contorno, il Napoli idem (se ce la farà), mentre Roma e Fiorentina rivoluzioneranno un po’.
Chiaramente a noi delle altre non ce ne frega niente o quasi, anche se viene da storcere il naso se i nostri spendono 8 mln per un poco conosciuto Vitor Hugo di belle speranze mentre la Roma ne spende 6 per un centrale mancino d’impostazione difensiva e di buon livello internazionale europeo, capitano del Messico.
Questo accade quando hai un DS che conosce i giocatori di tutto il mondo, ha buoni rapporti in tutto il mondo o quasi e non solo nei Paesi con fiscalità privilegiate (Uruguay per esempio) o con i soliti procuratori e intermediari (portoghesi e slavi) che portano giocatori sempre dalle solite squadre.
By-passando questo che comunque credo sia una aspettino appena importantino, mi concentrerei sulle ipotesi. Certo, poco più che “fuffa”, ma è il calciomercato bellezza, niente di più, niente di meno.
Come ogni anno ci siamo concentrati sulla distruzione del capitano in pectore. Dopo tutto è sempre andata così, un Gonzalo Rodriguez piccoso e in enorme calo tecnico e fisico non poteva certo fare eccezione.
Finchè un giocatore è “vendibile” ci sta anche che gli venga rinnovato il contratto, quando non lo è più non c’è alcun interesse a rinnovare, chiunque tu sia. Che ti chiami Luca Toni o che ti chiami Rodriguez. A meno che tu non firmi un contratto al fanta-ribasso annuale come Pasqual. Per un anno.
In contemporanea è quindi nato il “problema” Borja Valero. Lo spagnolo ci ama e ce lo dice dalle 3 alle 6 volte al giorno tramite vari social e vari account. Sapete bene che personalmente non mi è mai piaciuto granchè. Passaggetti all’indietro, non ha passo per fare il rifinitore nè la cattiveria per fare il mediano.
È un interno di centrocampo che raramente si prende più responsabilità degli altri (Vecino per capirci è molto più intraprendente di lui sia al tiro che nei passaggi filtranti. E non ho detto Zidane, ho detto Vecino), negli ultimi 2 anni molto più bravo nel protestare con gli arbitri che nel giocare gare memorabili.
Purtroppo campa di rendita in una città dove chi manifesta apprezzamento per le bellezze viene innalzato a capo supremo. Altri molto migliori ma più taciturni sono stati sfanculati al secondo passaggio sbagliato, per dire. Ma evitiamo i miei giudizi personali, per altro molto discutibili, mi rendo conto.
Pare abbastanza chiaro che questa potrebbe essere l’ultima opportunità di venderlo per non farlo arrivare a scadenza del contratto (per altro oneroso, dopo l’ultimo rinnovo).
Ma cosa ancora peggiore lui è visto come parte integrante dello spogliatoio e futuro capitano, come ha tenuto a dimostrare Gonzalo l’ultima di campionato, quando lo incoronò di fronte a tutti.
Ecco perchè ci sono tantissimi indizi sulla sua partenza, come per altro giura MARCA, settimanale spagnolo solitamente ben informato.
E a mio parere rischia anche Astori, centrale di piede mancino proprio come Vitor Hugo e forse anche più di Borja fortemente indiziato per essere il nuovo capitano e la nuova “colonna” spirituale del gruppo.
Carisma e passione sono due caratteristiche che proprio non piacciono ai nostri proprietari, che scientemente ogni stagione prendono bene o male quelli un pochino più “difettosi” e li lasciano andare regalando una targa verso maggio, se proprio hai culo.
Boh, il calcio andrebbe nella direzione opposta, ma va beh. Che il calcio e i Della Valle non vadano nella stessa direzione ce ne siamo accorti oramai da anni.
Dando per certa la cessione di Kalinic col quale riusciremo a scucire a non so chi quasi 30 mln di euro (per me un furto assoluto!), le cosine da fare sono tante e i procuratori da ascoltare sembrano sempre meno.
Le idee poche ma confuse, i soldi da incassare tanti, forse tantissimi se andrà via anche il titubante Bernardeschi. Tutti denari ottimi per ripianare l’oramai celeberrimo buco di bilancio e anche per ricomprare giocatori potenzialmente peggiori dei partenti ma fortunatamente più costosi ed iscrivibili a bilancio con nuove belle cifrone da ammortizzare in futuro.
In mezzo a tutto questo un incubo: ancora non abbiamo regalato Ilicic.
E il caldo già dimezza le energie in questo afosissimo inizio di giugno.
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