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venerdì 19 Aprile 2024
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    Gruppi provvisori di alunni alle medie di Barberino Tavarnelle, genitori arrabbiati: “Discriminati”

    La dirigente scolastica Paola Salvadori: "Sono gruppi che cambiano ogni due settimane, in attesa dei banchi per ricomporre le classi. Siamo partiti da ragazzi che devono potenziare alcune conoscenze"

    BARBERINO TAVARNELLE – Da una parte un gruppo di genitori a dir poco arrabbiati, per una scelta dell’Istituto Comprensivo “Il Passignano” di Barberino Tavarnelle.

    Quella di formare due classi provvisorie (chiamate X e Y) in attesa dell’arrivo dei nuovi banchi che permettano di riformare quelle abituali.

    Dall’altra la scuola, uno dei luoghi a maggior tasso di stress in questo particolare periodo storico, che con abnegazione e fatica cerca di tenere insieme percorsi didattici, regole anti Covid, sicurezza di alunni e personale.

    Tutto inizia da una lettera inviata nei giorni scorsi ai genitori, firmata dalla dirigente scolastica Paola Salvadori. Che riportiamo qui sotto in forma integrale.

    Classi X e Y – Potenziamento didattico alunni

    Gentilissimi, dal giorno lunedì 12 ottobre pv. verranno costituiti due gruppi fissi di alunni, necessari per potenziare le competenze didattiche di base.

    Questi gruppi consentiranno anche di avere una tracciabilità dei contatti poiché saranno mantenuti fissi fino a quando la scuola riceverà le sedute didattiche innovative, dal ministero.

    A quel punto tutti gli alunni potranno rientrare nelle loro aule, che potranno contenerli ai sensi di quanto stabilito dalle norme vigenti in materia di sicurezza e tutela della salute.

    I due gruppi saranno: classe X, con allievi delle classi prime; classe Y, con allievi delle classi seconde e terze.

    L’individuazione degli alunni che necessitano di potenziamento ed approfondimento è stata fatta dal consulto con tutto o parte il consiglio di classe.

    Gli allievi che faranno parte delle suddette classi saranno avvertiti singolarmente. Colgo l’occasione per augurare a tutti un sereno prosieguo dell’anno scolastico.

    Apriti cielo. Alcuni genitori dei figli inseriti nelle classi X e Y hanno iniziato a contattare la scuola, la preside, anche la redazione del giornale. Discriminazione e ghettizzazione, questi piĂą o meno i termini usati.

    Al che abbiamo contattato direttamente la dirigente scolastica, per farci spiegare bene la situazione. E se, davvero, ci sia una oggettivitĂ  in questo tipo di percezione da parte delle famiglie.

    “Sto proprio rispondendo ad alcuni di questi genitori – ci dice Paola Salvadori quando la contattiamo – A volte mi viene davvero da pensare che per la serenitĂ  dei figli servirebbe soprattutto la ragionevolezza nelle relazioni fra adulti. Magari, comprendo, c’è anche la volontĂ  inconscia di scaricare nervosismi e tensioni del momento su di noi”.

    “Ma noi – precisa – stiamo lavorando da mesi su questa emergenza: nel lockdown, durante l’estate, dal primo giorno di scuola siamo tutti qui h24”.

    Poi passa alla questione nello specifico: “Sinceramente questa reazione non l’ho proprio capita. Dall’inizio della scuola stiamo aspettando i famosi banchi per mettere i ragazzi nelle loro aule. Ho classi di 24 ragazzi in cui ne possono entrare al massimo 16-18 in base alle regole imposte e al materiale che abbiamo ad oggi: con i banchi nuovi ci entreranno tutti, al momento no”.

    “Abbiamo così creato due gruppi – prosegue – in cui i ragazzi ogni giorno cambiavano, in ordine alfabetico. Poi sono successe due cose: ci sono arrivate in piĂą due docenti di lettere sul cosidetto organico Covid (quindi abbiamo avuto piĂą personale). E poi c’è stato il primo caso di quarantena a scuola. Situazione nella quale ci siamo resi conto che avere gruppi con questo continuo “rimescolamento” non era la cosa migliore in questo momento”.

    Da qui la decisione di fare gruppi fissi “per almeno due settimane – precisa la preside – fino a che non ci arriveranno i banchi. Se dopo due settimane non saranno arrivati, i gruppi X e Y cambieranno”.

    A quel punto “bisognava individuare – spiega ancora la dottoressa Salvadori – i primi ragazzi per partire. Su suggerimento del collegio docenti, che ho condiviso, avendo molti ragazzi che devono approfondire alcune competenze di base, magari bambini di quinta elementare che hanno smesso di andare a scuola a febbraio, abbiamo unito un’esigenza pratica a una didattica, altrettanto fondamentale”.

    Ed ecco che sono stati formati i due gruppi, provvisori appunto (per le prime due settimane in attesa dei banchi nuovi): uno di ragazzi delle prime medie (che hanno chiuso la loro esperienza con le elementari a febbraio scorso quindi) e uno di ragazzi delle seconde e terze.

    “Ci è parsa una cosa ragionevole – riflette la preside – che addirittura avrebbe fatto contenti i genitori: maggiore sicurezza dei ragazzi e, al contempo, due settimane di lavoro piĂą specifico per aumentare le loro competenze”.

    “Un periodo di potenziamento – aggiunge – che di solito facciamo dopo il primo quadrimestre su chi ha avuto le insufficienze. Qui invece lo abbiamo anticipato, semplicemente, per motivi logistici dovuti alla pandemia e alla mancanza dei banchi”.

    “Se allo scadere delle due settimane i banchi ancora non ci saranno – riassume in conclusione la preside – i gruppi cambieranno per altre due settimane. E così via, fino a che non potremo riunire le classi grazie ai nuovi arredi: che consentiranno la presenza di un numero maggiore in aula e, quindi, di riunire le classi al completo”.

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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