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sabato 20 Aprile 2024
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    Consegnate in Prefettura a due imprunetini, un barberinese, un tavarnellino

    CHIANTI – Sono sessantacinque i lavoratori toscani che sono stati insigniti stamani della “Stella al Merito del Lavoro” nel corso di una cerimonia organizzata dalla Prefettura nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio.

     

    Fra questi anche quattro chiantigiani: Claudio Calosi di Tavarnuzze, Maurizio Di Francia di Impruneta, Roberto Fontani di Tavarnelle, Franco Grazzi di Barberino Val d'Elsa.

     

    L'’onorificenza viene conferita tradizionalmente il Primo Maggio dal presidente della Repubblica a coloro che si sono distinti, nella propria esperienza lavorativa, per laboriosità, perizia e condotta morale.

     

    E anche “per gli insegnamenti che hanno saputo trasmettere ai colleghi più giovani”, ha sottolineato il prefetto Luigi Varratta inaugurando la cerimonia. “

     

    "Perché tramandare competenze –- ha aggiunto – mostrare con la forza dei fatti e dei comportamenti, più che con le parole, l’importanza di agire con serietà, onestà ed impegno, rappresentano il modo più efficace per contribuire al progresso duraturo di una comunità".

     

    "Una ricorrenza bella e importante che “oggi ha assume anche un sapore amaro” – ha sottolineato Varratta – “a causa delle preoccupazioni che tutti nutriamo per la crisi economica e occupazionale che stiamo attraversando”".

     

    "“Le cifre della disoccupazione sono intollerabili – ha proseguito – perché dietro questi numeri ci sono i volti e le angosce di tante donne e uomini che combattono quotidianamente con la paura atroce di non riuscire a provvedere alle esigenze delle proprie famiglie. E nel caso dei giovani senza lavoro, la paura di non riuscire a costruirsi un futuro e una famiglia”. Il prefetto ha quindi posto l’accento sul significato che la festa assume in questo particolare momento storico".

     

    "La crisi e la mancanza di lavoro – ha ricordato il prefetto – rischiano di creare fatture fra i cittadini, ha affermato, tensioni e contrapposizioni sociali tra chi conserva un impiego e chi si vede escluso dal mondo del lavoro. “Celebrare il Primo Maggio oggi vuol dire avere la consapevolezza che il lavoro è un valore fondamentale per l’individuo e la comunità, un patrimonio comune, fattore che unisce e non divide la società"”.

     

    E infine, rivolgendosi ai dipendenti della pubblica amministrazione, Varratta ha detto: "Portiamo sulle spalle grandi responsabilità che assumono un rilievo ancor maggiore oggi davanti a milioni di connazionali che affrontano pesanti difficoltà e che guardano alle istituzioni cercando una risposta, un aiuto, un segnale di speranza. Abbiamo la fortuna di lavorare e di farlo al servizio del Paese con lo scopo di contribuire al bene comune”. “L’'obiettivo di tutti deve essere quello di poter celebrare il lavoro ogni giorno, non solo il Primo Maggio – ha concluso il prefetto – con la serietà,  la costanza e la generosità  del nostro impegno”".

    di Redazione

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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