spot_img
spot_img
spot_img
spot_img
martedì 28 Novembre 2023
spot_img
spot_img
Altre aree
    spot_img

    Banda ultra larga e segnale fonia mobile: al via ricognizione delle aree non servite

    La Regione ha deciso di avviare una puntuale ricognizione di queste aree, per meglio programmare gli interventi necessari a colmare questo divario tra aree servite e non servite

    FIRENZE – In Toscana ci sono intere aree dove il segnale della fonia mobile è assente o debolissimo e dove la banda ultra larga non è arrivata.

    Al fine di valorizzare il punto di vista dei territori, e rappresentare al livello centrale le criticità reali di connettività con dati organizzati e geo-referenziati, la Regione ha deciso di avviare una puntuale ricognizione di queste aree, per meglio programmare gli interventi necessari a colmare questo divario tra aree servite e non servite. Così, in collaborazione con Anci Toscana ha promosso, fino al prossimo 31 gennaio, una mappatura che interesserà tutti i Comuni toscani.

    “Riteniamo questo tipo di infrastrutturazione – spiega l’assessore regionale alle infrastrutture digitali, Stefano Ciuoffo – fondamentali per lavorare, studiare e per ogni altro aspetto della quotidianità”.

    “Il questionario che rivolgiamo ai Comuni – prosegue – non chiede soltanto quali sono le aree prive di segnale, ma anche quali sono quelle già servite via cavo, in fibra o wireless Fwa ma con un servizio inadeguato per affidabilità o prestazioni. Alle amministrazioni chiediamo anche di indicare l’operatore che fornisce servizi non ottimali”.

    Così fino al 31 gennaio le Amministrazioni comunali potranno segnalare tramite un sistema georeferenziato messo a punto dalla Direzione regionale sistemi informativi e innovazione, le aree in cui è assente o debole la copertura per fonia mobile e quelle dove sono assenti o
    inadeguati i servizi di collegamento in banda larga per connettersi a internet.

    “Questa indagine – conclude l’assessore Ciuoffo – rientra nelle nostre iniziative per il superamento del digital-divide. Il nostro è un tentativo di sondare sotto più punti di vista le casistiche del territorio sull’assenza e l’inadeguatezza delle connessioni”.

    “È già previsto che Ministero e Infratel facciano per proprio conto richiesta agli operatori telefonici su quali aree intenderanno investire nei prossimi 3 anni. Tuttavia noi, insieme a Anci, intendiamo aggiungere a quanto diranno gli operatori telefonici la voce dei territori”. 

    “Indicheremo – conclude Ciuoffo – quali siano le urgenze anche in zone grigie o nere nelle quali ancora a tutt’oggi non sono partiti i lavori. I cittadini possono dunque far presente al sindaco del proprio territorio la propria situazione che verrà poi incanalata e catalogata in modo uniforme dalla Regione”.

    La volontà è quella di condividere la mappatura ottenuta con il Ministero dello Sviluppo Economico e con Infratel spa, per fornire loro gli elementi di contesto per poter meglio indirizzare le azioni di cablaggio che saranno svolte nel Pnrr e oggetto delle prossime
    progettualità nazionali.

    Nel questionario, oltre a indicare il punto sulla mappa, sono richieste al compilatore una serie di informazioni aggiuntive con campo libero e menù a tendina, attraverso opzioni di scelta guidate per rendere semplice e funzionale il sistema.

    @RIPRODUZIONE RISERVATA 

    Sostieni il Gazzettino del Chianti

    Il Gazzettino del Chianti e delle Colline Fiorentine è un giornale libero, indipendente, che da sempre ha puntato sul forte legame con i lettori e il territorio. Un giornale fruibile gratuitamente, ogni giorno. Ma fare libera informazione ha un costo, difficilmente sostenibile esclusivamente grazie alla pubblicità, che in questi anni ha comunque garantito (grazie a un incessante lavoro quotidiano) la gratuità del giornale.

    Adesso pensiamo che possiamo fare un altro passo, assieme: se apprezzate Il Gazzettino del Chianti, se volete dare un contributo a mantenerne e accentuarne l’indipendenza, potete farlo qui. Ognuno di noi, e di voi, può fare la differenza. Perché pensiamo che Il Gazzettino del Chianti sia un piccolo-grande patrimonio di tutti.

    Leggi anche...