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giovedì 28 Marzo 2024
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    Sanità, Medici Firenze: “In Toscana quasi mille aggressioni all’anno, serve svolta culturale”

    Il presidente Dattolo: "Sensibilizzare e denunciare è fondamentale, medici e infermieri non possono essere lasciati soli"

    FIRENZE – “In Toscana si sfiorano ormai le mille aggressioni all’anno ai danni degli operatori sanitari e socio-sanitari. Sensibilizzazione, prevenzione e tempestività della denuncia sono le armi che abbiamo per combattere questo fenomeno inaccettabile”.

    A dirlo è Pietro Dattolo, presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Firenze, in occasione della Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari.

    “I dati – dichiara Dattolo – evidenziano come, su una platea di circa 55mila dipendenti complessivi delle aziende e degli enti del servizio sanitario regionale, le aggressioni verbali e fisiche rappresentino una percentuale ancora preoccupante”.

    “Nel 2021 – rimarca – secondo l’Osservatorio regionale, si registrarono 800 aggressioni. Dalle testimonianze che ci arrivano e da ciò che leggiamo la sensazione è che i casi siano in aumento, arrivando a sfiorare quota mille all’anno”.

    Le aggressioni riguardano personale amministrativo, operatori socio-sanitari, infermieri, medici, assistenti sociali, educatori e altro personale sanitario.

    “Gli operatori socio-sanitari – dice Dattolo – svolgono, in tutte le loro declinazioni, un ruolo cruciale in termini di tenuta complessiva del sistema di assistenza regionale”.

    “I dati – puntualizza – mostrano come il percorso da compiere per garantire la loro tutela sia ancora lungo. Giornate come questa facilitano il progressivo percorso di sensibilizzazione, amplificando la portata del nostro messaggio”.

    “Il rispetto per il lavoro – esorta – e per la dignità umana dei professionisti che ogni giorno sono coinvolti in prima linea per garantire la salute pubblica non può essere mai un fatto residuale”.

    “Ad una svolta culturale di questo genere – conclude il presidente dell’Ordine dei Medici di Firenze – devono essere abbinati percorsi di prevenzione e denuncia puntuale. I canali, a partire dall’Osservatorio, per fortuna esistono. I numeri però ci dicono che dobbiamo continuare a fare fronte comune per invertire un trend che resta inaccettabile”.

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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